TRAMA: Pansy è una donna depressa, soggetta a violenti attacchi di ira e la sua ipersensibilità la rende vulnerabile a ogni minima provocazione, con un tono costantemente critico, opprime il marito Curtley, un idraulico tranquillo e remissivo, e il figlio Moses, un giovane dal temperamento spento che fatica a emergere sotto il controllo della madre. Ma l’insofferenza di Pansy non si limita alle mura di casa. Al supermercato, attacca briga con una cassiera inesperta e con una cliente colpevole solo di aver preso le difese della ragazza. Pansy non dà pace agli altri e non si dà pace, si sente odiata, insidiata, perseguitata da tutti: che non riesca più a dormire è il minimo ed è naturale che cerchi rifugio nel divano (un luogo da disinfettare, sostituire, ridurre nelle dimensioni). Come se il corpo affaticato dalle carenze (fisiologiche, affettive, sociali: il marito e il figlio sembrano annichiliti dalla donna, incapaci di reagire) si rifiutasse di giacere in un posto, il letto matrimoniale, che ormai è sinonimo di lutto: quello mai metabolizzato della madre; e quello in fieri della fine di qualcosa che forse non è mai iniziato. Sua sorella minore, Chantelle, sempre allegra e sorridente, è esattamente il suo opposto. È l’unica che non si arrende, la sola disposta ad ascoltare Pansy anche quando tutti gli altri si allontanano. Durante una riunione di famiglia per la Festa della Mamma, Pansy si lascia andare a una confessione, il suo matrimonio con Curtley non è il frutto di una scelta convinta, ma un ripiego da cui non ha mai trovato il coraggio di fuggire. Questo momento di vulnerabilità segna un punto di svolta. Per la prima volta, Pansy si sente accettata dalla sua famiglia e riceve la tenerezza e l’attenzione che le sono sempre mancate, aprendo uno spiraglio di cambiamento nel suo mondo rigido e chiuso. È stupefacente come Leigh costruisca questa anatomia di una caduta senza cedere al pietismo del giorno dopo, alla retorica più scolastica, al flusso didascalico di fatti messi uno dopo l’altro per innescare una reazione. Maestro del realismo e umanista fuori moda, Leigh non prescinde mai dalla commedia che postula il dramma, dall’umorismo senza il quale la vita sarebbe un’occasione perduta, dal cuore che batte anche oltre una coperta che fa da barriera, il giubbotto come corazza, nella lacrima che sgorga immaginando una rinascita.
Titolo originale: Hard Truths
Nazione: Gran Bretagna, Spagna
Sceneggiatura e Regia: Mike Leigh
Durata: 97’
Genere: Drammatico, Commedia
Anno: 2024
Data di uscita: 29 maggio 2025
Cast: Marianne Jean-Baptiste, Michele Austin, David Webber, Tuwaine Barrett, Ani Nelson, Sophia Brown, Jonathan Livingstone
Produzione: Film4, The MediaPro Studio
Distribuzione: Lucky Red