TRAMA: Periferia di Buenos Aires. Lucio è un professore di letteratura separato dalla moglie e con una figlia adolescente. Il suo sogno è di fare lo scrittore ed è in attesa di una cattedra all’università che non arriva mai. Il padre di Lucio, soprannominato Il Cileno si occupa della mensa comunitaria del quartiere e lavora a sostegno dei disagiati. In un momento di mancanza di motivazione e sconforto del figlio, Il Cileno gli propone una supplenza nella scuola di quartiere. A frequentarla sono ragazzi emarginati e dalle storie famigliari difficili. Questo incarico, che inizialmente vive come un ripiego, si rivela essere profondamente stimolante per il professore. Lucio si dedica con passione all’insegnamento della letteratura e giorno dopo giorno si sente sempre più legato alla sua classe. Quando viene fuori uno scandalo per traffico di droga all’interno della scuola, deciderà di lottare in prima linea per proteggere i suoi alunni. Ma non sarà facile affrontare una violenta faida che va avanti da anni e che ha radici profonde nelle istituzioni locali. Le qualità di Il supplente sono molteplici. È essenziale sottolineare la sua onestà e la sua capacità di ritrarre una realtà tanto dura quanto reale senza manicheismo e fuggendo dal tremendismo. Per questo è fondamentale il modo in cui ci vengono presentati tutti i personaggi; l’empatia e il rispetto per tutti gli esseri umani che popolano il film attraversano lo schermo. Attraverso dialoghi frizzanti e spontanei, interpretati alla perfezione dall’intero cast, veniamo introdotti alle dinamiche di un istituto dove ci sono violenza e gravi problemi. Ma ci sono anche un vero impegno per la comunità e un sentimento di fraternità tra i giovani, che spesso trovano in aula la comprensione e la fiducia che viene loro negata fuori, anche nel senso e nel valore della letteratura.
Titolo originale: El Suplente
Nazione: Argentina, Messico, Spagna, Italia, Francia, Svizzera, Gran Bretagna
Data di uscita: 20 luglio 2023
Sceneggiatura: Diego Lerman, Maria Meira, Luciana De Mello
Genere: Drammatico, Thriller
Regia: Diego Lerman
Durata: 112′
Anno: 2022
Cast: Juan Minujín, Alfredo Castro, Bárbara Lennie, Renata Lerman, Rita Cortese, Belen Enguidanos, María Merlino
Produzione: Arcadia, Bord Cadre Films, El Campo Cine, Esperanto Kino, Pimienta Films, Sovereign Films, Vivo Film
Distribuzione: Lucky Red
TRAMA: Vera è un’agente sotto copertura della Polizia. Ha un carattere duro e in apparenza impenetrabile, temprato dai rischi della sua professione e segnato da un passato familiare doloroso. Viene incaricata di infiltrarsi in una banda internazionale di rapinatori, e scopre che uno di loro è suo fratello minore Bruno, con cui ha rotto i rapporti da tempo. Bruno è appena uscito di prigione, non ha un soldo e vuole partecipare al colpo per ricominciare tutto insieme a sua figlia Marta. Dopo anni lontani, Vera e Bruno si ritrovano improvvisamente uno di fronte all’altra, in ruoli opposti e obbligati a mantenere il segreto che li lega: vecchie ferite riemergono, e i due saranno costretti a fare delle scelte che metteranno a dura prova il raggiungimento dei reciproci obiettivi. “Due sono gli aspetti che hanno determinato il percorso della creazione di questi personaggi: da un lato l’emotività, i sentimenti alla base delle loro scelte, dall’altro la necessità di (farli) agire in maniera dinamica, credibile, nel contesto criminale in cui si muovono. Dualità che è la chiave stessa del film, sempre in bilico tra azione e relazioni. L’idea generale, ma anche il grande obiettivo, è che tutti gli elementi presenti sullo schermo vadano nella stessa direzione, raccontando la stessa cosa con un certo rigore. Ho cercato di raccontare i protagonisti di questa storia per come sono: con tono secco, diretto, onesto, crudo e persino spietato, ma con sentimento, emozione, sempre senza giudizio” (Note di regia). Crime e noir convivono in questa opera prima poggiata sullo script di Filippo Gravino (Gomorra) ed ambientato in una Roma che ha perso la sua bellezza; svuotata, sostanzialmente periferica e quasi metafisica. Uno scenario distopico, che è salvato solo dall’amore; l’amore chi lo accetta e lo abbraccia. Patitucci non racconta trame e non intreccia vicende dure, per gli indecisi o per quelli senza affetto che, magari, prendono un cane e poi lo chiudono sul balcone…
SCHEDA DEL FILM
Titolo originale: Like Sheep Among Wolves
Nazione: Italia
Data di uscita: 13 luglio 2023
Sceneggiatura: Filippo Gravino
Distribuzione: Fandango
Genere: Drammatico
Regia: Lyda Patitucci
Durata: 100′
Anno: 2023
Cast: Isabella Ragonese, Andrea Arcangeli, Carolina Michelangeli, Gennaro Di Colandrea, Aleksandar Gavranić, Alan Katić, Milos Timotijevic, Clara Ponsot, Gabriele Portoghese, Imma Villa, Tommaso Ragno
Produzione: Groenlandia con Rai Cinema, prodotto da Matteo Rovere
TRAMA: In un piccolo villaggio della Transilvania, dove tutto sembra immutato da molto tempo. Gli abitanti conducono una vita tranquilla e apparentemente serena. Matthias lascia il suo lavoro in Germania e torna da suo figlio Rudi che vive con la madre Ana. L’uomo vuole recuperare il tempo perso e dedicarsi di più a suo figlio e a suo padre anziano e malato. Si riavvicina anche alla sua ex, Csilla, che gestisce una piccola fabbrica nel villaggio. Proprio in quei giorni vengono assunti dei nuovi operai cingalesi. La comunità non è pronta per questa novità che disturba il suo quieto vivere. Un giorno, Rudi si trova nel bosco e viene turbato da qualcosa che lo getta in uno stato di shock, da quel giorno il bambino non parla più e i suoi genitori cercano di capirne la causa. Disorientati e combattuti interiormente, Matthias e Ana vengono assaliti da dubbi e sospetti, l’uomo cerca di insegnare al bambino ad usare le armi per difendersi nel bosco dagli animali selvatici. Cristian Mungiu torna nelle sale con uno studio meticoloso della natura umana e della contemporaneità, fra tensioni, intolleranza e paura. Il regista romeno, uno dei più grandi autori del panorama europeo, ha analizzato le conflittualità del mondo di oggi partendo da un villaggio. E la sua visione è tutt’altro che fiduciosa: “‘Animali selvatici’ parla del mondo attuale, della nostra natura, di noi come esseri umani. Sicuramente non c’è molto ottimismo: siamo troppo spesso irresponsabili, privi di empatia, invidiosi, egoisti, irrazionali, impulsivi e aggressivi. Se guardiamo ai conflitti militari o alle diseguaglianze, rimarranno pochi motivi per essere ottimisti”. La trama racconta in lungo e in largo, il nostro mondo che non è mai abbastanza per nessuno: troppe aspirazioni, poche risorse. La globalizzazione, nei suoi accenti problematici porta a una “guerra dei recinti”; Se lo spazio è poco e i bisogni sono tanti, capita di rinchiudersi nella trincea delle proprie tradizioni, per muovere guerra alle tradizioni altrui. Tutti i personaggi del film sono schiacciati, diseredati e puniti. A loro volta, schiacciano, puniscono e diseredano. Un cortocircuito oggi, importante.
Titolo originale: R.M.N.
Nazione: Romania, Francia, Belgio
Data di uscita: 06 luglio 2023
Sceneggiatura: Cristian Mungiu
Distribuzione: BIM DISTRIBUZIONE
Genere: Drammatico
Regia: Cristian Mungiu
Durata: 125′
Anno: 2023
Cast: Judith State, Marin Grigore, Orsolya Moldován, András Hatházi, Macrina Barladeanu, Zoltán Deák, Mark Blenyesi
Produzione: Filmgate Films, Les Films du Fleuve, Mobra Films, Why Not Productions