Monthly Archives:luglio 2022

ONLY THE ANIMALS – STORIE DI SPIRITI AMANTI di Dominik Moll

 


TRAMA: Il film è tratto dal romanzo Seules les Bêtes di Colin Niel ed è stato presentato al Festival di Venezia come film d’apertura delle Giornate degli Autori; candidato a due Premi César per il Miglior adattamento e Miglior attrice non protagonista. La trama intreccia i destini di cinque personaggi tra il sud della Francia e Abidjan, nella Costa d’Avorio, partendo dalla misteriosa scomparsa di una donna durante una bufera di neve. L’unico lascito, abbandonato nel bel mezzo della pianura del Méjean, è la sua macchina, ed è la pista su cui si basa l’indagine, non particolarmente fruttuosa, delle forze dell’ordine. Intorno a questo mistero ruotano le vicende dei cinque, in qualche modo legate all’accaduto, i cui retroscena non sono interamente francesi. Se appare come un canonico mistery, il cui obiettivo principale è svelare l’enigma che sta alla base della storia; in realtà il film è più interessato a caratterizzare i suoi personaggi e a giocare con l’architettura narrativa ad incastro attraverso l’incursione nella quotidianità straniata dei protagonisti permette una focalizzazione sulla solitudine esistenziale, sull’insofferenza e la fragilità di donne e uomini che paiono in balia degli eventi, incapaci di avere uno sguardo razionale sulla loro vita. Altrettanto interessanti sono gli spunti su temi quali il catfishing, la crisi matrimoniale, i disturbi mentali e un certo spiritualismo che ben si sposa con la regia di Moll. Tutta la messa in scena, infatti, è impostata sulla creazione di un’aura fantasmatica intorno alle storie che vengono raccontate, intrigante nella sua glaciale e poetico abbraccio alle anime dei personaggi. Moll non si limita a indagare l’animo in cancrena di un Occidente incapace ormai di amare e costruisce una metafora politica legata all’emergere di soggettività postcolonialiste, prese solo da se stesse e guardano alle emozioni e ai sentimenti come cose da scacciare; quasi fossero spiriti maligni, fantasmi che mettono a soqquadro le vite, svanendo nel nulla; lasciando nulla. 


SCHEDA DEL FILM

Titolo originale:  Seules les bêtes

Nazione: Francia, Germania                         

Genere: Giallo, Drammatico

Regia: Dominik Moll

Durata:   117′                                               

Anno:       2019

Cast:               Denis Ménochet, Laure Calamy, Damien Bonnard, Nadia Tereszkiewicz, Bastien Bouillon, Valeria Bruni Tedeschi, Jenny Bellay, Fred Ulysse, Roland Plantin, Juliet Doucet

Produzione:  Haut et Court

Distribuzione: Parthénos Distribuzione       

Data di uscita: 12 maggio 2022


LA DONNA DEL FIUME – SUZHOU RIVER di Lou Ye

 


TRAMA: Il fiume Suzhou scorre attraverso Shanghai ed è un serbatoio di sporcizia, caos e povertà, ma anche un luogo di incontro di ricordi e segreti. Mardar è giovane ventenne che fa il corriere in moto e gira per tutta la città con ogni tipo di pacco per i suoi clienti. Conosce ogni centimetro e ha successo grazie al fatto che non fa mai domande su quello che consegna. Un giorno un losco contrabbandiere di alcol gli chiede di consegnare la figlia sedicenne Moudan a sua zia. Mardar e Moudan si affezionano l’uno all’altro. Ma la loro tenera felicità viene interrotta quando Moudan pensa che Mardar l’abbia rapita per chiedere un riscatto. Talmente delusa da lui che decide di saltare dal ponte nel fiume Suzhou. Mardar è ora sospettato di omicidio. Quando un paio d’anni dopo esce di prigione, incontra la ballerina Meimei, un alter ego di Moudan, e ne rimane affascinato. Il film, presentato dopo la censura del 2000, al Festival di Berlino, torna in sala grazie al restauro di Wanted Cinema con un risultato di grande effetto. Al centro di tutta la vicenda, c’è il fiume, e tramite il suo scorrere prendono vita storie, miti, leggende. L’incedere delle chiatte e le sirene ci riportano a L’Atalante, a Jean Vigo. Gli scambi dei volti, il ritorno di vecchie passioni che si pensavano finite per sempre, è invece un omaggio a La donna che visse due volte. Ma Suzhou River non è un gioco cinefilo. È un flusso di coscienza, un viaggio nel cuore di tenebra, dove al posto della foresta ci sono enormi strutture di cemento che sembrano poter crollare da un momento all’altro. Lou Ye conosce il cinema occidentale, ma lo reinventa col suo tocco personalissimo. Come altri cineasti della sesta generazione, si concentra sul lato nascosto dell’Oriente. Si sofferma sulla povertà, sui sentimenti che implodono, sul disincanto di una società che vede un futuro fatto di ombre. Una complessa narrativa che immerge lo spettatore in due storie d’amore, fluttuando continuamente in un ambiente misterioso. Il sentimento dell’amore è esaltato, ma, resta vivo l’abbandono sociale di quella precisa società che rende la trama realista raccontando una Cina povera e malvivente degli anni 2000 e del tutto ancora esistente.


SCHEDA FILM

Titolo originale:  Su Zhou he

Nazione: Germania, Cina                              

Genere: Sentimentale, Drammatico

Regia: Lou Ye

Durata:    83′                                                 

Anno:       2000

Cast:    Zhou Xun, Jia Hongsherg, Hua Zhongkai, Yao Anlian, An Nai

Produzione:  Coproduction Office, Essential Filmproduktion GmbH

Distribuzione: Wanted Cinema                 

Data di uscita: 14 luglio 2022

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JANE by CHARLOTTE di Charlotte Gainsbourg

 


TRAMA: Non un racconto familiare corale, ma, una raccolta di momenti a due, fra due donne il cui rapporto con lo scorrere dei minuti si fa sempre più viscerale. Charlotte Gainsbourg riprende mamma Jane Birkin come se fosse un soggetto da studiare, da scoprire oltre l’immagine che il mondo ha di lei. Charlotte, figlia di Birkin e di Serge Gainsbourg, con lo sguardo ammirato di figlia, riesce a cogliere gli elementi più profondi di una donna dal passato intenso, felice e doloroso allo stesso tempo. Non lascia indietro nulla, esplora anche gli angoli più oscuri e privati, porta lacrime agli occhi di Jane Birkin. Tutta l’intima operazione sembrerebbe però essere rivolta ben poco alla carriera di una grande icona, con sparuti accenni ad essa, quanto più alla vita quotidiana di una donna e di una madre. Jane Birkin viene totalmente spogliata del suo ruolo pubblico, per poter vestire pienamente e senza nessun artificio i panni di se stessa. Non c’è più spazio per il sex symbol che è stata, ora è il tempo di essere nonna, di controllare la propria salute (si parla di una malattia), di guardarsi indietro verso quella che definisce “proprio un’altra vita”. Presentato lo scorso anno a Cannes, riflette sul rapporto madre-figlia vissuto ora con distacco, ora quasi fosse una lettera d’amore tenerissima. Si parla di dolore, quel dolore acuto provato dopo la morte della primogenita Kate Barry. L’ombra di questo tragico evento aleggia su buona parte del film, quasi fosse un punto di non ritorno, che condanna per sempre Jane a chiedersi se non avrebbe potuto fare di più, per lei stessa e per le figlie. Su questo nucleo, sanguinante e consolante, Charlotte si aggira sul set con la grazia e la leggerezza dei suoi anni ed indica il senso di un indissolubile legame femminile che, il tempo, non deturpa. Allontanarsi dalle madri, per diventare donne e poi tornare fatalmente indietro: una necessità del ciclo vitale che le due protagoniste rappresentano tra limiti e successi. Un rapporto di elegantissimo rispetto, naturale e rasserenante tanto che lo spettatore, minuto dopo minuto, riesce ad assorbire e comprendere fino in fondo quel linguaggio semplice e familiare fatto di intrinseche complicità.


SCHEDA FILM

Titolo originale:  Jane pas Charlotte

Nazione: Francia, Gran Bretagna, Giappone            

Genere: Documentario, Drammatico

Regia: Charlotte Gainsbourg

Durata:  89′                                                 

Anno:   2021

Cast:    Jane Birkin, Charlotte Gainsbourg

Produzione:  Nolita Cinema, Deadly Valentine

Distribuzione: Wanted Cinema                 

Data di uscita: 16 giugno 2022


EUROPEAN CINEMA AUDIENCES

Iniziativa promossa da ExpostModerno che ha come scopo la riattivazione sociale e culturale della ex Arena Moderno e presentato nell’ambito dell’ormai tradizionale FESTA DEL CINEMA IN LIBERTA’, il 5 luglio scorso


Il progetto di ricerca comparata e che riguarda, in un certo modo, anche lo Splendor ha come nome EUROPEAN CINEMA AUDIENCES e ha preso avvio nel 2018, concludendosi recentemente. La ricerca ha fissato lo sguardo sul Cinema e sul suo pubblico dei primi anni ’50.

La città di Bari è stata l’unico caso di studio in Italia e han fatto parte dell’analisi altre 7 città europee (Brno, Gent, Goteborg, Leicester, Magdeburg, Rotterdam). Hanno promosso e coordinato l’indagine, l’Università di Oxford Brookes, la Ghent University e la De Montfort University.  

Questo progetto si è incrociato con ExpostModerno, perché ha dato modo di approfondire tutta un’epoca in cui i cinema erano dei catalizzatori di comunità; luoghi di democrazia anche dal punto di vista di accessibilità alla cultura, alla formazione e, soprattutto, erano “basi per viaggiare”, specie per tutti quei ragazzi che, praticamente, non avevano modo di esplorare il mondo e si ritrovavano a farlo solo attraverso il cinema.

Lo studio ha interessato  sia i cinema di I visione (ubicati quasi tutti nel centro cittadino, per Bari) che quelli di visione successiva (come lo Splendor degli anni ’50). I ricercatori si sono adoperati nel recuperare le fonti storiche, interrogando i faldoni dell’Archivio di Stato e l’Archivio di Michele Ficarelli, storico fotografo della Gazzetta); per le programmazioni ci si è affidati all’Archivio Storico della Gazzetta del Mezzogiorno (ad oggi reperibile anche on-line); avendo anche modo di scoprire quali erano, al tempo, i film più proiettati

Tutto sfocia in uno sguardo di insieme, arricchito da preziosissime video interviste, su come vivevano le “persone del cinema” e sul cinema “spazio importante” nelle città. Il materiale raccolto vuole essere un primo momento di restituzione pubblica, di condivisione e di approfondimento della cultura cinematografica barese. (dalla serata di presentazione)


I LINK

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Pagina Facebook Armata Brancaleone

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