Monthly Archives:ottobre 2025

UNA RAGAZZA BRILLANTE di Agathe Riedinger

— IN PROGRAMMAZIONE —

19.15


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Lunedì 17 il film non verrà proiettato  |

 

|| Martedì 18 il film verrà proiettato solo alle 19.15

in VERSIONE ORIGINALE con SOTTOTITOLI IN ITALIANO ||


TRAMA: In Concorso al Festival di Cannes, candidato a due Premi César è un’opera intensa e ipnotica che racconta, con sguardo lucido e poetico, la fragilità di una generazione intrappolata tra l’ossessione per l’immagine e il bisogno profondo di essere vista e amata. Liane ha 19 anni. Coraggiosa, ribelle e piena di vitalità, vive con la madre e la sorella minore sotto il sole polveroso di Fréjus, nel sud della Francia. Ossessionata dalla bellezza e dal desiderio di “diventare qualcuno”, vede nei reality televisivi la via per emergere, per conquistare lo sguardo e l’adorazione di un pubblico che la renda finalmente “reale”. Quando partecipa ai provini per Miracle Island, un reality di successo, il suo sogno sembra a portata di mano. Ma dietro la promessa della fama si cela un viaggio fragile e rivelatore, nel quale Liane dovrà confrontarsi con la sua identità più profonda. Attraverso un racconto fatto di sguardi, intesi come strumento di potere e di amore, Riedinger invita lo spettatore a riflettere sul modo in cui la società plasma l’identità e il valore delle giovani donne, e su come la ricerca di riconoscimento possa trasformarsi in un atto di sopravvivenza. “Una ragazza brillante – racconta la regista – è un film fatto tutto di sguardi: lo sguardo con cui la società guarda Liane, lo sguardo d’amore e odio del suo pubblico, quello che la nutre, e poi lo sguardo di disprezzo che Liane rivolge alle sue amiche e agli uomini. Ma soprattutto, Liane cerca lo sguardo di sua madre, quello che ci fa sentire speciali e visti. Infine, c’è lo sguardo dello spettatore su Liane. È lì, in quello sguardo, che credo possa avvenire una metamorfosi… Liane si sente schiacciata dalla società, ed è consapevole del disprezzo che deve affrontare a causa della sua classe sociale. Quindi, alla fine, mettendo in mostra quel suo corpo spettacolare, trova un modo per sfuggire alla realtà, per salvarsi, per non dover ammettere la sconfitta. “Se sono bella, la gente mi guarda. Se la gente mi guarda, sono desiderata. Se sono desiderata, significa che sono amata.” La confusione di Liane è così radicale che la ragazza resta intrappolata in un paradosso: ha un terribile bisogno d’amore, ma non ha abbastanza fiducia in sé stessa per riceverlo.” Trama quasi pasoliniana dove un sottoproletariato purissimo è piegato a un consumismo sfrenato e squilibrato.


SCHEDA DEL FILM

Titolo originale: Diamant Brut                              

Nazione: Francia                                                       

Durata:  103’

Genere: Drammatico                                               

Anno:  2024                   

Distribuzione: Academy Two                                 

Produzione: Silex Films

Sceneggiatura e Regia: Agathe Riedinger          

Data di uscita: 13 novembre 2025

Cast:  Malou KhebiziIdir AzougliAndrea BescondAshley RomanoAlexis ManentiKilia FernaneLéa GorlaAlexandra NoisierAntonia BuresiSandra BijouFrancesca GiromellaGuillaume Verdier


***IL CINEMA RITROVATO*** | PEEPING TOM – LO SGUARDO CHE UCCIDE di Michael Powell

Lunedì 17.11: 17.00 – 19.00 – 21.00

Martedì 18.11: 21.00  

 

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Locandina disponibile per l’acquisto 


|| VERSIONE ORIGINALE RESTAURATA 4K con SOTTOTITOLI in ITALIANO ||

Restaurato in 4K nel 2023 da StudioCanal e The Film Foundation  

presso il laboratorio Cineric a partire dal negativo originale


Trama: Vittima fin da bambino dei bizzarri esperimenti del padre – scienziato ossessionato dagli effetti della paura sul sistema nervoso – Mark è un giovane timido e riservato. Di giorno lavora come cineoperatore in una casa di produzione londinese; di notte coltiva il suo terrificante hobby: uccidere donne e riprendere la loro agonia. Accolto all’uscita da unanimi e virulente stroncature e accuse di violenza morbosa, è oggi considerato un capolavoro visionario. Lo si può godere in tanti modi: come trappola del vedere e dell’essere visti; come esercizio di humour sardonico; come grande storia d’amore tragica; come metafora del voyeurismo del cinema. More horrible than horror, more terrible than terror! Urlava in rosso il manifesto di lancio del film, con la consapevolezza di essere certamente qualcosa di più, qualcosa di oltre. Opera audace, avventata eppure lucida come un obiettivo ben pulito, a inquadrare cose che nessuno voleva vedere. Identificare lo spettatore del film, lo spettatore di ogni film, col sadico voyeur reso tale da ogni spettacolo precedente, non ammiccava né a quello spettatore, né tantomeno alla critica. Consegnava alla storia, salvata dall’iniziale oblio, un’operazione diventata culto: il focus sul cinema in sé stesso come piacere peccaminoso, sui rapporti tra grande schermo e psiche; una riflessione certamente sanguinolenta e non indolore. Peeping Tom (tr.: guardone) sembra indugiare tra e interrogarsi proprio su questo: sul momento e sul modo in cui nel corso della storia del cinema l’occhio che guarda avesse preso a somigliare così tanto a un occhio che uccide. E viceversa. Scorsese, promotore del restauro in 4K, è sempre stato uno strenuo sostenitore del film: “Ho sempre pensato che Peeping Tom e  di Fellini siano i due grandi film sulla filosofia e il pericolo del fare cinema”.


SCHEDA DEL FILM

Titolo originale: Peeping Tom                                   

Data di uscita: 16 maggio 1960            

Durata:         109’              

Anno:     1960

Sceneggiatura: Leo Marks                           

Distribuzione: Cineteca di Bologna 

Regia: Michael Powell                             

Nazione: Gran Bretagna

Genere: Drammatico, Horror, Thriller

Cast:  Carl BoehmMoira ShearerAnna MasseyMaxine AudleyBrenda BruceShirley Anne FieldEsmond KnightPamela Green

Produzione: Anglo Amalgamated Productions, Michael Powell (THEATRE)


Registi fuori dagli Sche[R]mi – TALES OF WOUNDED LAND di Abbas Fahdel

🎞️ Mercoledì 19.11: 20.45 🎞️

Dialogano assieme al regista Abbas Fahdel

Luigi Abiusi e Giona Nazzaro


INGRESSO GRATUITO FINO AD ESAURIMENTO POSTI



Il mio film nasce dal bisogno di raccontare una guerra che ha distrutto le nostre case e le nostre vite e di mostrare che, nonostante tutto, anche tra le rovine continuano a fiorire umanità e resilienza.”

🏆 Presentato in concorso al Festival di Locarno 2025 nella sezione Concorso Internazionale

e premiato con il Pardo per la Migliore Regia.
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Il film è una testimonianza del regista che nel 2024, mentre le prime bombe cominciano a cadere sul Libano meridionale, inizia a filmare senza sapere che è solo l’inizio di un conflitto che si è poi esteso per oltre un anno e mezzo.
All’inizio, il suo sguardo è familiare, la macchina da presa riprende la figlia che gioca in giardino immersa tra i petali di rosa. I boati lontani vengono scambiati per i salti del gatto di casa. Ma presto la guerra irrompe nella quiete domestica, e il film si trasforma. Un racconto stratificato, intimo e straziante, che documenta la guerra spesso ignorata nei notiziari internazionali: quella tra Israele e il Libano meridionale, scatenata dal coinvolgimento degli Hezbollah nel conflitto israelo-palestinese dopo il massacro del 7 ottobre 2023. Mentre il mondo stabilisce gerarchie mediatiche tra guerre maggiori e minori, Fahdel restituisce voce e dignità a chi, al di là delle statistiche, vive sotto le bombe.


 

 

 

 

 

THE MASTERMIND di Kelly Reichardt

 


TRAMA: In un tranquillo angolo del Massachusetts nei primi anni ’70, il falegname disoccupato James Blaine Mooney, per gli amici J.B., si reinventa come ladro di opere d’arte nel piccolo museo locale della contea. Quando pianifica il suo primo grande colpo – il furto di quattro tele del pittore astrattista Arthur Dove – le cose prendono una piega imprevista e la sua vita inizia a sgretolarsi. Costretto a una latitanza in lungo e in largo per gli Stati Uniti, il protagonista si muoverà sullo sfondo di un Paese allo sbando, segnato dalla violenza della polizia, dal sogno americano ormai naufragato e dai movimenti pacifisti contro la guerra del Vietnam. «La domanda ricorrente nei miei film riguarda l’individuo e il suo posto nella comunità, che sia la società intorno a lui o il mondo intero. Puoi realmente vivere separato da ciò che ti circonda o, prima o poi, il suo vortice ti inghiotte? C’è qualcos’altro che ci unisce, oltre a quel vortice? Prendiamo gli anni del Watergate, dell’Iran-Contras, dell’Iraq. È l’inizio del disinganno americano nei confronti del governo. È difficile da credere ma, pensando al Watergate, oggi fa quasi ridere l’idea che la gente fosse unanimemente scioccata dal fatto che il presidente era un bugiardo. Oggi il Paese accetta una bugia dichiarata, come se mentire fosse diventata una forma di onestà. Che curva pazzesca. Cinquant’anni sono parecchi. Eppure, sembra sia passato tutto così velocemente.» (note di regia) «Il film racconta la peregrinazione solitaria di un uomo che ha perso scopo e direzione, e girovaga per gli Stati Uniti come un vagabondo all’epoca della Grande Depressione. In realtà J.B. può essere interpretato come il simbolo della generazione hippie, quella che ha disertato la guerra nel Vietnam (o ci ha lasciato le penne) e si è persa nelle droghe facili alla ricerca di un altro mondo possibile. In J.B. si respira lo smarrimento post sessantottino, e il contrasto fra lui e il padre “giudice supremo” è anche quello fra i figli ribelli e i padri autorevoli che ha caratterizzato quegli anni.» (Mymovies.it) Con la sua lentezza meditativa e il suo approccio minimale, The Mastermind mostra con efficacia un’America che si guarda allo specchio e non sembra riconoscersi più, individuando nell’epopea – a tratti persino tragicomica – del suo protagonista il riflesso di un fallimento collettivo.


SCHEDA DEL FILM

Titolo originale: The Mastermind                         

Distribuzione: MUBI

Nazione: USA                                                             

Genere: Poliziesco                                                                                              

Sceneggiatura e Regia: Kelly Reichardt              

Data di uscita: 30 ottobre 2025

Cast: Josh O’ConnorAlana HaimGaby HoffmannJohn MagaroHope DavisBill CampRhenzy FelizMatthew MaherCole DomanD.J. StroudMargot Anderson-SongRyan HomchickJean ZarzourAlexis Nichole NeuenschwanderBarry MulhollandMarc Ross

Anno:  2025              

Durata:  110’                                                

Produzione: Film Science, MUBI, UTA Independent Film Group


***IL CINEMA RITROVATO*** – VIALE DEL TRAMONTO di Billie Wilder

Lunedì 10.11: 17.00 – 19.00 – 21.00

Martedì 11.11: 21.00  

 

La proiezione serale (21.00) del lunedì verrà introdotta da una breve presentazione del Prof. Francesco Saverio Nisio,
filosofo del diritto presso l’Università di Foggia e esperto di cinematografia

 

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|| VERSIONE ORIGINALE RESTAURATA 4K con SOTTOTITOLI in ITALIANO ||

Restaurato in 4K nel 2025 da Paramount Pictures presso il laboratorio Paramount Post Services, a partire da un duplicato negativo 35mm di terza generazione. Una copia 35mm della collezione Paramount e una copia 35mm del 1950 conservata presso Library of Congress sono state utilizzate come riferimento per il grading. Restauro sonoro effettuato presso i laboratori Deluxe Audio e Park Road Post per la creazione di una nuova traccia audio 5.1. Restauro supervisionato da Charles Stepczyk, Charlotte Barker e Elizabeth Kirsckey.


TRAMA: Il film ricevette 11 nomination agli Oscar e ne vinse tre per la migliore sceneggiatura originale, miglior colonna sonora (Franz Waxman) e miglior scenografia. Da una curva sbagliata del destino parte la storia di Joe Gillis, giovane sceneggiatore sfortuna che per sfuggire ai creditori sterza su un vialetto lungo Sunset Boulevard; finisce nella villa di un’anziana diva del muto, che vive una vita grottesca tra memorie di passato splendore; ne diventa il mantenuto e poi, tra pietà e disgusto, l’amante. Il capolavoro di Wilder è ancora il più crudele e beffardo film su Hollywood, il più calibrato nei chiaroscuri, sostenuto da un umorismo nero di cui Eric von Stroheim è il gran cerimoniere; ma è anche una storia accorata sull’invecchiare, e sulle illusioni straziate di tutti. A ogni visione, la performance della protagonista è più insostenibile, quella di William Holden più coinvolgente – memorabile tenerezza del dialogo notturno, lungo i set della Paramount, tra due che si stanno innamorando, e lui, contrappunto olfattivo, dice a lei che profuma di aria fresca e biancheria pulita. Esempio perfetto di un cinema che, lungi dal disprezzarsi, si guarda allo specchio, si piace, si divora, si digerisce, si metabolizza con soddisfazione: cinema riportato come organismo vivo che “si mangia” per accrescersi. I cortocircuiti tra interpreti e personaggi ci danno la vertigine, proprio come i movimenti di macchina iniziali: la prima ripresa dall’alto (sui titoli) sulla strada, il carrello a scoprire il luogo del delitto, la contro-plongee successiva con il morto che si guarda,. In questo cannibalico festino Wilder usa un po’ di tutto, contamina i generi, infarcendo il film di animali, fantasmi e morte. “Io sono sempre grande, è il cinema che è diventato piccolo” dice Norma a Joe. Non credetele. Non credete a Wilder: mai come in questo film il cinema si nutre di sé, per crescere.

SITO CINETECA DI BOLOGNA


SCHEDA DEL FILM

Titolo originale: Sunset Boulevard

Data di uscita: 6 marzo 1951

Durata: 110’

Anno: 1950

Sceneggiatura: Charles BrackettBilly WilderD.M. Marshman Jr..

Regia: Billy Wilder

Nazione: USA

Genere: Drammatico, Noir

Cast: William HoldenGloria SwansonErich von StroheimNancy OlsonFred ClarkLloyd GoughJack WebbAnna Q. NilssonSidney SkolskyH.B. WarnerHedda HopperBuster KeatonRuth CliffordCecil B. DeMilleRay EvansJay Livingston
Produzione: Paramount – CIC Video

Distribuzione: Cineteca di Bologna


IL SENTIERO AZZURRO di Gabriel Mascaro

 


“Un meraviglioso inno alla ribellione”
Mymovies.it

“Bellissimo da vedere e godere con gli occhi e i sensi, prima ancora che con la ragione”
“Una storia imbevuta di una vitalità irredenta, magica e trascinante”
Comingsoon.it

“Un magnifico viaggio verso una libertà più pura e più autentica”
“Un film adatto a tutti, un intrattenimento gioioso e ricolmo di speranza”
Taxidrivers.it

“Il film di Mascaro è una gioia da guardare”
Cineuropa

“Straordinario”
“Pieno di speranza e di fede nella resilienza umana”
The Hollywood Reporter

“È quasi come volare”
Variety


TRAMA: Orso d’argento all’ultima Berlinale, il film intreccia racconto distopico e fiaba iniziatica nel contesto di un Brasile sospeso tra avanzamento tecnologico incombente e forze ancestrali di carattere mitico che sembrano agire su personaggi alla ricerca di un contatto primigenio, non mediato, con la natura ed i luoghi. Unica possibilità, forse, per trovare una via di liberazione personale dal giogo della modernità. La protagonista, Tereza, 77 anni, ha trascorso tutta la sua vita in una piccola città industriale del Brasile, fino a quando un giorno riceve un ordine ufficiale dal governo che le impone di trasferirsi in una colonia residenziale per anziani. La colonia è un’area isolata dove gli anziani vengono portati a “godersi” gli ultimi anni della loro vita, liberando le giovani generazioni dal loro accudimento, per potere concentrarsi completamente su produttività e crescita. Tereza si rifiuta di accettare questo destino imposto e decide di fuggire per intraprendere un viaggio di riscoperta attraverso il Rio delle Amazzoni, per esaudire un ultimo desiderio prima che le venga tolta la libertà: una decisione che cambierà per sempre il suo futuro. “Le narrazioni sulla vecchiaia spesso riducono gli anziani a ricordi e malinconia. Sono comunemente limitati a essere ritratti come persone che vivono nel passato e affrontano l’imminenza della morte, raramente sono visti come protagonisti del presente. Questo film rivendica il diritto dei corpi anziani di essere visti sullo schermo come pulsanti di energia vitale e desiderio di vivere. Nel film ho voluto giocare con generi diversi per pensare all’invecchiamento in un modo che non sia triste o nostalgico. Non volevo fare un film su un tempo che è passato, o un tempo che finirà, ma un tempo che è in corso.” (note di regia). L’Amazzonia e la foresta forniscono il contesto per questo viaggio, indicando nuovi percorsi per un corpo che è presente e che, sebbene invecchiato, ha ancora dei sogni da realizzare. Ambientato in un tempo indefinito dal passato o del futuro, con dei toni di ilarità e malinconia, ed una fotografia impreziosita dalla luce del sud che sottolinea l’aspetto onirico, il film ricorda l’importanza di lottare, di non dare niente per scontato e di non firmare cambiali in bianco. La trama affronta indirettamente questioni contemporanee serie e delicate: in particolare quelle legate allo sfollamento forzato di persone, gruppi o etnie dalle loro case in nome di un progetto statale. Parla dell’allontanamento degli anziani dalla società, della gentrificazione, dell’allontanamento delle comunità indigene dalle loro terre per lo sfruttamento economico.

SITO UFFICIALE


SCHEDA DEL FILM

Titolo originale: O Último Azul                              

Distribuzione: Officine UBU

Nazione: Brasile, Messico, Olanda, Cile              

Genere: Avventura, Drammatico                                                                      

Sceneggiatura: Gabriel Mascaro, Tibério Azul  

Data di uscita: 30 ottobre 2025

Cast: Denise WeinbergRodrigo SantoroMiriam SocarrasAdanilo

Anno:  2025              

Durata:  85’                          

Regia: Gabriel Mascaro                                                                                                                                 

Produzione: Cinevinay, Desvia Filmes

 

CIAK


LA DIVINA DI FRANCIA: SARAH BERNHARDT di Guillaume Nicloux

 


TRAMA: Un ritratto affascinante e intimo di una delle più grandi icone teatrali del XIX secolo. Ripercorriamo i momenti chiave della vita dell’attrice Sarah Bernhardt, navigando tra tre periodi temporali diversi: 1915, 1896 e 1886. Il risultato è l’esplorazione dei sentimenti e dello spirito di un’epoca, che mescola realtà e finzione per creare un’opera più emotiva che didascalica. Il film celebra lo spirito libero e anticonformista di una figura all’avanguardia che trascende le epoche. Viene mostrata come una vera e propria icona, capace di gestire la sua carriera in prima persona e di interpretare persino ruoli maschili, sfidando le convenzioni del suo tempo. I suoi eccessi e la sua stravaganza non vengono nascosti, ma mostrati come parte di una personalità ricca di sfumature, divisa tra la gloria e la sofferenza. Al centro del racconto c’è la relazione tormentata con l’attore Lucien Guitry, che incarna la passionalità travolgente di Sarah, un’arma a doppio taglio che le lascia cicatrici profonde. Un confine sottile separa la persona dalla celebrità. Tra splendide ambientazioni e la comparsa di figure storiche come Émile Zola e Sigmund Freud, assistiamo all’esuberanza di una donna fuori dal comune che non ha mai smesso di combattere per la sua arte e la sua libertà. Navigando vertiginosamente tra tre diversi periodi temporali, il film dipinge il ritratto di una donna insolita, femminista ed eccessiva (in termini di generosità, spavalderia, acutezza, rapporto con il denaro e la gloria, sofferenze passate e presenti, ecc.), aprendo una finestra intima sulla linea sottile e parossistica che separa la persona dalla celebrità. Girato in mezzo a splendidi decori resta sempre pienamente incentrato sulla protagonista. Si gioca con il linguaggio delle emozioni in un clima un po’ morboso dove i dolori dell’anima e del corpo trasudano sotto la febbre della mondanità aggravata dall’Affare Dreyfus. In questo senso, l’insieme infonde una sensazione di indiscutibile qualità ma anche di nefasta stranezza, che sicuramente non dispiace al regista. Un’opera ibrida, artistica e divisiva, specchio di questa gigante del teatro che riteneva che “non bisogna passare troppo tempo a odiare, perché è molto faticoso; disprezzare molto, perdonare spesso e non dimenticare mai”.


SCHEDA DEL FILM

Titolo originale: Sarah Bernhardt, la divine       

Distribuzione: Wanted Cinema

Nazione: Francia, Belgio                                         

Durata:  98’

Genere: Biografico                                                   

Anno:  2024                   

Sceneggiatura: Nathalie Leuthreau                     

Produzione: Les Films du Kiosque

Regia: Guillaume Nicloux                                        

Data di uscita: 06 novembre 2025

Cast: Sandrine KiberlainLaurent LafitteAmira CasarPauline EtienneMathilde OllivierLaurent StockerGrégoire Leprince-RinguetClément Hervieu-LégerSébastien PouderouxArthur IgualArthur MazetNico RognerYuriy ZavalnyoukMaxime GleizesArthur Massault    


 

 

 

THE UGLY STEPSISTER di Emilie Blichfeldt

 

FILM VIETATO AI MINORI DI ANNI 14


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Lunedì 03. 11 il film non verrà proiettato |

 

|| Martedì 04 novembre il film verrà proiettato solo alle ore 19.15 ed in 

VERSIONE ORIGINALE con SOTTOTITOLI in ITALIANO ||


TRAMA: Un insolito cambio di prospettiva della storia di Cenerentola, racconta la storia di Elvira, “cattiva” disposta a tutto pur di competere con la sua sorellastra dalla bellezza incredibile, Agnes. In un regno in cui l’aspetto fisico è sovrano fino a diventare un business brutale, e dove un grande ballo decreterà la scelta del principe, Elvira sogna il principe azzurro e una vita da favola, ma deve vedersela con la creatura più splendida del reame, entrata improvvisamente in casa sua. Spronata dalla turpe madre, ricorre a misure sempre più estreme pur di catturare l’attenzione del Principe, fino a sopportare sofferenze, mutilazioni e sacrifici indicibili, perché se la scarpetta non calza… basta tagliarsi il piede. Non è però la sola a contendersi il cuore – e il patrimonio – del giovane erede, perché si ritroverà nel bel mezzo di una spietata competizione di bellezza che ribalta la fiaba tradizionale. Per evidenti assonanze, la mente corre a The Substance di Coralie Fargeat, ma gli esempi di focalizzazione sul corpo femminile attraverso il body horror – o giù di lì – oramai si affastellano, testimonianza evidente della suddetta urgenza e attualità. La necessità di affrontare determinati temi, qui persino tornando parecchio indietro nel tempo (la favola di Cenerentola, nella sua declinazione orrorifica, ha radici antichissime), rispecchia la precaria uguaglianza conquistata nel secolo scorso, oggi in fase di assestamento e superamento. Questa sorta di auto-torture porn messo in atto dall’ingenua Elvira, inizialmente costretta dalla madre Rebekka e poi preda di un delirio irrefrenabile, è la proiezione nemmeno troppo in potenza delle conseguenze di una prigione invisibile di ieri, oggi e forse anche domani: il canone estetico, la bellezza come ascensore sociale, come ragione di essere, come principale e forse unica risorsa. L’esasperata ricerca di bellezza porta Elvira a oltrepassare i confini del lecito, demolendo proprio ciò la rendeva attraente: un’evoluzione mostruosa, la sua, che finisce per liberarla sia dal controllo della madre sia dall’assoggettamento agli uomini e ai loro desideri. Non è un processo volontario, ma è innegabile che accada, accettando conseguenze cieche ed estreme, non tanto lontane da quelle mentalità che smembrano il nostro pensare chiamandolo a standardizzarsi inutilmente.


RASSEGNA STAMPA

CORRIERE DELLA SERA

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IL TIRRENO LIVORNO

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VOGUE

SKY TG24

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CINECITTÀ NEWS

SCREENWEEK 


SCHEDA DEL FILM

Titolo originale: Den stygge stesøsteren            

Distribuzione: I Wonder Pictures

Nazione: Svezia, Danimarca                                   

Durata:  105’

Genere: Horror                                                          

Anno:  2025                   

Sceneggiatura e Regia: Emilie Blichfeldt            

Data di uscita: 30 ottobre 2025

Cast: Lea MyrenThea Sofie Loch NæssAne Dahl TorpFlo FagerliIsac CalmrothMalte GardingerRalph CarlssonAdam LundgrenWilly Ramnek PetriPhilip Lenkowsky

Produzione: Mer Film, Lava Films, Motor, Scanbox Entertainment, Zentropa Intern. Sweden


ROSSELLINI – PIÙ DI UNA VITA di Ilaria De Laurentiis, Raffaele Brunetti, Andrea Paolo Massara

 


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TRAMA: Siamo nel 1956. Roberto Rossellini è un uomo in crisi. Dopo aver rivoluzionato il cinema con il Neorealismo, si ritrova a metà degli anni Cinquanta in un momento di profonda incertezza, sia artistica che personale. I suoi ultimi film, girati insieme a Ingrid Bergman, non hanno ottenuto il successo sperato. Il loro sodalizio creativo si è logorato, così come il loro matrimonio, ormai sull’orlo della rottura. La stampa lo attacca, Hollywood riaccoglie Bergman, e Rossellini si ritrova solo, disilluso, in cerca di una via d’uscita. Ed è proprio in questo momento di smarrimento che arriva un’offerta inaspettata, il primo ministro indiano Jawaharlal Nehru lo invita a realizzare un documentario sui progressi dell’India moderna. Spinto più dal desiderio di fuga che da reale convinzione, Rossellini accetta. Pieno di dubbi parte per un viaggio che si rivelerà molto più di una semplice commissione. In India, immerso in una civiltà millenaria che si apre al futuro senza rinnegare le proprie radici, Rossellini troverà nuova linfa creativa. Tra spiritualità, contraddizioni, e un’umanità pulsante, inizia a reinventarsi, lasciandosi alle spalle l’Europa e il dolore, per ritrovare la passione per il cinema e per la vita. Il docufilm è un collage di materiali in gran parte inediti provenienti da archivi internazionali, tra cui molte interviste della televisione francese, immagini di famiglia, spezzoni di film e lettere private e procede su due binari: da un lato le tracce pubbliche che ricostruiscono l’importanza dell’autore nella storia del cinema mondiale; dall’altro un tessuto di voci fuori campo – tratte da scritti originali – che ne rivelano l’aspetto intimo e la rivoluzionaria visione artistica. Le lettere e i testi autobiografici danno corpo e sostanza a un coro interpretato da Sergio Castellitto (Rossellini), Kasia Smutniak (Ingrid Bergman), il figlio Renzo (Vinicio Marchioni), la figlia Isabella e Tinto Brass. Il fine dell’opera non è solo celebrativo, vuole riaprire il focus su un autore come Roberto Rossellini; autore che manca tantissimo nel dibattito attuale del cinema italiano, non solo per il suo talento, ma per la curiosità sconfinata che lo ha sempre caratterizzato. Sempre pronto a mettersi in dubbio e ad attaccare l’industria cinematografica con un concetto ben chiaro: “il cinema è solo una questione morale”. Nel documentario si ricorda anche, la celebre leggenda della valigia piena di spaghetti che Rossellini avrebbe portato con sé in India, simbolo ironico e poetico della sua italianità.


SCHEDA DEL FILM

Titolo originale: Roberto Rossellini – Più di una Vita

Distribuzione: Fandango Distribuzione              

Durata:  87’

Nazione: Italia, Lettonia                                         

Data di uscita: 3 novembre 2025                                                                                    

Genere: Documentario                                            

Anno:  2025                   

Regia: Ilaria De LaurentiisRaffaele BrunettiAndrea Paolo Massara                                                  

Produzione: B&B FILM e VSF FILM con RAI CINEMA, ZDF in collaborazione con ARTE’


***OMAGGIO A WARNER HERZOG*** NOSFERATU, IL PRINCIPE DELLA NOTTE

Lunedì 03.11:

17.00 – 19.00 – 21.00

Martedì 04.11:

solo ore 21.00

 

|| Versione originale 4k sottotitolata in italiano ||

 

|| La rassegna completa ||

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La proiezione serale (21.00) del lunedì verrà introdotta da una breve presentazione del Prof. Francesco Saverio Nisio,
filosofo del diritto presso l’Università di Foggia e esperto di cinematografia

Trama: Per Murnau il Nosferatu, il non-morto era il simbolo dell’irruzione violenta di un elemento irrazionale nel tessuto della realtà borghese ottocentesca, un qualcosa capace di opporre alla buona educazione e alla facciata ipocrita del mondo circostante una forza eversiva ed incontenibile. Come uno specchio diabolico e metafisico il vampiro, nel capolavoro del muto tedesco, rifletteva l’immagine impietosa della crisi irreversibile in cui versava tutta la middle class europea consapevole, ormai, del fatto che la propria funzione storica si stava esaurendo. Non può stupirci, allora, che un regista come Herzog, da sempre ossessionato dal lato oscuro e torbido della nuova borghesia del vecchio continente (che per certi aspetti tanto somiglia alla vecchia) sia stato a tal punto attratto dalle immagini di uno dei massimi exploit della Storia del cinema da sentire il bisogno di realizzarne una sorta di remake. Jonathan Harker, incaricato di trattare con il richiedente Conte Dracula l’acquisto di una vecchia casa di Wismar, lascia l’Olanda e si dirige verso la Transilvania nonostante l’opposizione della giovane moglie Lucy che nel contempo ha sofferto paurosi incubi. Anche gli abitanti del villaggio rumeno e gli zingari accampati nelle vicinanze del castello diroccato fanno il loro possibile per trattenere lo straniero che testardamente prosegue. Il vecchio Conte Dracula non ha quasi più nulla di umano, firma senza trattative l’atto di acquisto e ben presto aggredisce Jonathan e lo vampireggia. Ciò fatto, il “principe della notte” si imbarca per raggiungere Lucy della quale ha ammirato l’effige su di un medaglione del marito e che vuole conquistare. Il signor Harker, mentre ha ancora dei barlumi di coscienza umana, comprende la situazione e si avvia verso Wismar a cavallo. Dracula e Jonathan raggiungono la meta quasi contemporaneamente. Il primo, seminata la peste nera nel paese, si appresta a conquistare Lucy. Il secondo, invece, ormai fuori di sé, non può difenderla.


SCHEDA DEL FILM

Titolo originale:  Nosferatu: Phantom der Nacht        

Nazione: Germania, Francia

Data di uscita: 15 febbraio 1979         

Sceneggiatura e Regia: Werner Herzog                    

Genere: Horror, Drammatico               

Durata:         105’         

Anno:       1978

Cast: Klaus KinskiIsabelle AdjaniBruno GanzRoland ToporWalter LadengastDan Van HusenJan GrothCarsten BodinusMartje GrohmannRijk de GooyerClemens ScheitzLo van HensbergenJohn LeddyMargiet van HartingsveldJacques Dufilho

Produzione: Werner Herzog Filmproduktion, ZDF, Gaumont                  

Distribuzione:   Cineteca di Bologna