Monthly Archives:febbraio 2022

🕊 NO AL FLAGELLO DELLA GUERRA 🕊

— Non spettatori, ma attori —


Su proposta del Comitato per la Pace di Bari

e assieme a 

ACLI Bari-BAT, ADIRT, AGESCI Puglia, ANPI – Altamura, ANPI – Bari, ANPI – BAT, ANPI – Bitonto, ANPI Capurso-Valenzano, APS FARINA 080 Onlus, ARCA – Centro di iniziativa democratica, APS Parco Domingo Comunità Empatica e Sostenibile, APS Parco Domingo Comunità Empatica e Sostenibile,ArchiEtica, ARCI Bari, Articolo Uno provinciale Bari, Articolo Uno Puglia, Associazione ANCHENOI, Associazione Artists for Rojava, Associazione Cercasi un fine, Associazione Giuseppe Lazzati – Bari, Associazione Giuseppe Moscati – Bari, Associazione Igino Giordani di Bari, Associazione PERIPLO, Associazione Sviluppo Sostenibile Bari, Azione Cattolica Bari-Bitonto, Centro Studi Hrand Nazariantz di Bari, CGIL Bari, Chiesa Valdese di Bari, Chiesa Valdese di Corato, Club della canzone d’autore città di Bari, Comitato Io Accolgo Puglia, Comunità di Sant’Egidio Bari, Comunità Oasi 2 San Francesco Onlus, Confcooperative Puglia, ConvochiamociPerBari, Coordinamento di Democrazia Costituzionale di Bari, Derive Metropolitane, Digiuno di Giustizia per i Migranti Bari, Eugema ODV, Famiglia Comboniana di Bari, Famiglia Salesiana di Bari, FareRete.Con Associazione Culturale APS, FILCTEM CGIL Bari, FLAI CGIL Bari, Fratelli Tutti – Bari, Fraternità OFS di Bitetto, Giovani democratici provincia di Bari, Gruppo di Democrazia Partecipata Picone-Poggiofranco, Gruppo Educhiamoci alla Pace ODV, LIBERA Bari, Libertiamoci, Linea d’Onda, LINK Bari, MEIC Bari, Migrantes Diocesi di Bari-Bitonto, Movimento Nonviolento Puglia, Movimento Politico CON, Movimento Politico per l’unità Puglia, Movimento Politico Senso Civico Puglia, Partito Democratico Modugno, Partito Democratico provincia di Bari, Partito Democratico Puglia, PRC provinciale Bari, Pax Christi – Bari, Piccola Comunità Kairos, Provincia delle Puglie dei Frati Minori Cappuccini, Punto Pace Pax Christi – Bisceglie, Punto Pace Pax Christi – Corato, Religiose di Maria Immacolata, Risorgimento Socialista Puglia, Saro-Wiwa – Associazione Multietnica di Intercultura e Servizi per Immigrate e Immigrati, Scuole diffuse Puglia APS, Sinistra Italiana Puglia, SPI CGIL provinciale Bari, Squola senza confini – Penny Wirton Bari – OdV, Terrae, Ufficio di Giustizia Pace e Integrità del Creato dei Frati Minori di Puglia e Molise, Ufficio di pastorale sociale della Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie, Ufficio di Pastorale sociale e del lavoro – Diocesi di Altamura, UILM Bari, UIL Puglia, Unione degli Studenti Bari, Zona Franka

Vito Abbatantuono, Michele Abbaticchio, Donatella Albergo, Rosalina Ammaturo, Michelangelo Ancona, Vito Angiuli, Gina Augelli, Enzo Augusto, Imma Barbarossa, Nicola Bavaro, Gianna Elisa Beringerio, Palma Blonda, Francesca Bottalico, Marco Bronzini, Cati Brucoli, Carlo Bruni, Gigia Bucci, Franco Busto, Pino Bux, Domi Calabrese, Maria Calvi, Rocco Capri Chiumarulo, Umberto Carli, Davide Carlucci, Luca Cascella, don Angelo Cassano, Francesca Cavallo, Gina Cavone, Michele Cecere, Gianluigi Cesari, don Mimmo Chiarantoni, Pasquale Chieco, Vincenzo Chiedi, Fabrizio Chiriatti, Agostino Cinquepalmi, Antonio Ciuffreda, Nicola Colaianni, Gaetano Colantuono, Paola Colella, Carlo Coppola, Giuseppe Corcelli, Lidia Corticelli, Mariangela Cotella, Angela Cosmai, Nicola Cufaro Petroni, Enzo Cuscito, Lucio Dabbicco, Mario Dabbicco, Tina D’Adduzio, Anna Damato, Lino Dagostino, don Rocco D’Ambrosio, Camillo D’Angelo, Rosa Da Ponte, Corrado De Benedictis, Antonio Decaro, Vanni De Giosa, Alessandro De Mario, Corsina De Palo, don Salvatore De Pascale, Franco De Pasquale, Mauro De Pasquale, don Gianni De Robertis, Vincenzo De Robertis, Domenico De Santis, don Mario Diana, suor Anna Grazia Di Liddo, Lena Diliso, Margherita Dironzo, Riccardo Falcetta, Gabriella Falcicchio, Angela Fiore, Saverio Fraccalvieri, Domenico Fumai, Enrica Gambardella, Angela Garofalo, Antonio Garofalo, Tommaso Gelao, Pino Gesmundo, padre Giorgio Ghezzi, Giusi Giannelli, Luisa Giorgio, Silvia Godelli, Mariaelena Grimaldi, Nellina Guarnieri, Azmi Jarawi, Roberto Indino, Vito Intino, Pierluigi Introna, Claudio Iusco, Marco Lacarra, padre Giovanni Ladiana, Gaetano Ladisa, Maria Ladisa, Mario Lattanzi, Biagio Lavarra, Enzo Lavarra, don Carlo Lavermicocca, Pasquale Leccese, Leo Lestingi, Marida Leuzzi, Antonio Lia, Andrea Ligorio, Nunzio Locorriere, Rosaria Lopedote, suor Isa Lops, Paola Loria, don Franco Lorusso, Rachele Lorusso, Gianpietro Losapio, Monica MC Britton, Franco Maffei, Matteo Magnisi, Lucia Maranò, Pasquale Martino, Saverio Massari, Roberto Mattiace, Pietro Manodoro, Pina Marmo, Gianvito Mastroleo, Rosa Melodia, Vito Micunco, Gianni Milici, Michele Minenna, Francesco Minervini, Franco Minervini, Paolo Miraglino, don Lino Modesto, Carlo Montedoro, Carlo Moretti, Antonella Morga, Maurizio Moscara, don Mimmo Natale, Maria Teresa Neglia, Margarete Neul, Domenico Nisi, Filippo Notarnicola, Angela Paganelli, Ubaldo Pagano, Francesco Paolicelli, Carlo Paolini, Chiara Paparella, Cesare Paradiso, Fiorenza Pascazio, Maria Pavone, Emilia Pellegrino, Elda Perlino, Marco Pesola, Gianpaolo Petrucci, Pietro Petruzzelli, Antonio Piangiolino, don Vito Piccinonna, Raffaele Piemontese, Michele Pinto, Gabriele Pirè, Alfonso Pisicchio, Franco Porcelli, Licia Positò, Mimì Ranieri, Franca Redavid, Marica Rizzi, Giampaolo Romanazzi, Paola Romano, Angelo Romita, Piero Rossi, Alfredo Ruscigno, Rossana Ruscelli, Peppino Ruscigno, Francesco Russo, Antonello Rustico, Mariarosaria Saliani, Franco Sabato, Alma Santamato, Vincenzo Santandrea, Rocco Santochirico, Teresa Santostasi, Roberto Savino, Luca Scaraggi, Francesco Scardaccione, Gegè Scardaccione, Sabino V. Scaringello, Salvatore Schiralli, Francesco Sciacovelli, Leonardo Scorza, Antonio Scotti, Rosa Siciliano, Nicola Signorile, Dino Simone, Lucilla Simone, Emanuele Sinisi, Francesco Sinisi, Carlo Sollitto, Michele Soranno, Donato Stefanelli, Francesco Strippoli, Vito Susca, Filippo Tangorra, Maria Grazia Tarulli, Onofrio Traversa, Marco Tribuzio, Mena Trizio, Pasqua Turchiano, Alesio Valente, Giuseppe Valenzano, Anna Maria Vasti, Ugo Villani, Gianfranco Visicchio, Domenico Vitto, Pasquale Voza

Abbiamo sottoscritto il seguente APPELLO al Governo Italiano

[R]ESISTENZE – RASSEGNA DI DOCUMENTARIO ITINERANTE

Sito della rassegna con schede dei film e approfondimenti 

Una rassegna promossa da MOVIEDAY
Un modo per ripartire insieme e riportare le persone al cinema, raccontando le donne, le loro battaglie in diverse parti del mondo. 💪

La rassegna presenterà i documentari:
28 Febbraio – 1 Marzo:
🎥 I AM THE REVOLUTION di Benedetta Argentieri

7 – 8 Marzo
🎥 TUTTE A CASA

14-15 Marzo
🎥 IL TERRIBILE INGANNO di Maria Arena

Tre incontri, Tre sguardi, Tre documentari di autrici che raccontano la (R)esistenza delle donne in diverse parti del mondo.

Le proiezioni saranno seguite da un incontro con le registe e ospiti speciali. 

 

I AM THE REVOLUTION di Benedetta Argentieri

[R]ESISTENZE – RASSEGNA DI DOCUMENTARIO ITINERANTE

Lunedì 28 febbraio: 18.00 – 19.30 – 21.00

Martedì 1 marzo solo ore 21.00


 

Lunedì 28 febbraio prende il via – grazie a Movieday – il tour cinematografico di un documentario attualissimo e di grande impatto: 

I Am The Revolution. Diretto dalla reporter Benedetta Argentieri e realizzato da Possibilefilm

I Am The Revolution racconta una rivoluzione necessaria e lontana, ancora oggi e ovunque. Racconta di donne leader e donne comandanti che combattono una stessa guerra in modi e in mondi diversi. In Afghanistan, Siria ed Iraq. Ma che hanno capito che la rivoluzione non si fa. Si è. Ciascuna (e ciascuno) a modo suo.

In mezzo alla guerra e al fondamentalismo, sono cresciute donne che comandano eserciti, organizzano la fuoriuscita delle altre donne dalla schiavitù, guidano forze politiche laiche e progressiste, andando villaggio per villaggio a sfidare i talebani. Queste donne praticano la democrazia più avanzata che possiamo immaginare nei contesti meno favorevoli possibili. Queste donne testimoniano la rivoluzione necessaria ovunque.
 
Comincia come uno dei molti documentari sulla guerra visti in questi anni, sembra quasi un deja vù che mescola geopolitica e giornalismo, invece, quasi immediatamente, I Am The Revolution diventa altro, si trasforma in un’opera totalmente inedita, prendendo un’altra strada e regalandoci uno sguardo sul mondo femminile in tre luoghi difficili, quasi impossibili: Afghanistan, Iraq e Siria. Così, minuto dopo minuto, vediamo le vite delle tre donne intrecciarsi, la telecamera ci conduce in luoghi impensabili, tra un concilio di donne di un villaggio afghano e una caserma in Rojava.
 
Difficile scegliere in mezzo al fiume di visioni e emozioni che regala I Am The Revolution – che rimane una vera opera politica, nel senso più alto e nobile del termine – ma a colpire è soprattutto la figura carismatica e affascinante di Rojda Felat, quasi una Che Guevara curda, occhi gentili ma sguardo feroce, la donna che, a capo di migliaia di uomini, è stata capace di sconfiggere l’Isis a Raqqa e non ha paura di commuoversi davanti ai suoi martiri: «Per arrivare a lei è stato paradossalmente molto facile», ricorda la Argentieri, «ho chiesto all’esercito curdo se fosse possibile intervistarla e loro si sono fidati, mi hanno lasciata andare. Avevano visto cosa avevo girato e mi hanno lasciato andare da lei».
 
Nel tempo di una nuova guerra che minaccia il mondo e l’umanità, in un momento storico in cui abbiamo l’illusione di essere connessi con tutto e tutti, I Am The Revolution diventa così più di un semplice documentario, una rivelazione totale, un cambio di punto di vista che non può lasciare indifferenti e che – mentre scorrono i titoli di coda – porta a chiederci: ma cosa conosciamo veramente? E quanto differisce quello che pensiamo di sapere da ciò che sappiamo realmente? 
 

AFTER LOVE di Aleem Khan

 


TRAMA

Presentato in anteprima al Festival di Cannes alla Semaine de la Critique e ai British Indipendent Film Awards, dove si è aggiudicato ben sei premi, ci parla di Mary Hussain, che si è convertita alla religione islamica quando si è sposata e adesso che ha poco più di sessant’anni, vive serenamente con suo marito Ahmed nella città costiera di Dover, situata nella parte sud-orientale dell’Inghilterra. In seguito alla morte inaspettata del coniuge, Mary si ritrova improvvisamente vedova. Il giorno dopo la sepoltura, la donna scopre che Ahmed aveva una vita segreta a Calais, oltre il canale della Manica, a soli trentaquattro chilometri di distanza dalla loro casa di Dover. La sconvolgente rivelazione la spinge ad andare lì, per saperne di più. Oltre ogni aspettativa scopre che in Francia suo marito non solo aveva un’amante ma che quest’altra donna occidentale e non musulmana gli aveva dato un figlio ed una famiglia. Come in un classico ménage à trois, ci sono due donne, due vite, due sponde, due letti. La metafora è chiara, Dover e Calais, due luoghi appartenenti a due nazioni diverse, ricche di storia. Poi c’è l’uomo, un marinaio che in questo caso, come vuole il detto, trova casa in porti diversi. Cosa succede però quando l’uomo viene a mancare è cosa misteriosa e straordinaria. Il processo del riconoscimento, non è semplice, con la gelosia ed il dramma di entrambe a dettare le regole di un rapporto sulla carta impossibile. Eppure è nel lutto vissuto da entrambe, in quelle rocce che crollano, nelle crepe, in casa come nella vita di ciascuno. Anche i nomi sono importanti in After Love. Se Mary/Fatima mostra un’insolubile ambivalenza, appaiono semplicemente stonati quelli del fedifrago Ahmed (“l’encomiabile” in arabo) e dell’ignaro Salomon (il sapiente veterotestamentario), bizzarro quello della concubina Geneviève, appellativo di origine celtica che significa “dalle bianche guance” e insieme nome di una delle sante più amate di Francia. Il promettente regista del film si diverte a mischiare le carte, rivelando il bluff di tradizioni ed etimologie al tavolo della realtà.


SCHEDA FILM

Titolo originale:     After Love

Nazione:    Gran Bretagna                   

Genere:        Drammatico

Regia:  Aleem Khan

Durata:         89′ 

Anno:       2020  

Cast:      Joanna Scanlan, Nathalie Richard, Talid Ariss, Nasser Memarzia, Sudha Bhuchar, Nisha Chadha, Jabeen Butt,

               Subika Anwar-Khan, Elijah Braik, Adam Karim, Narayan David Hecter

Produzione: The Bureau, BBC Films, British Film Institute

Distribuzione:   Teodora Film                                                                             

Data di uscita: 10 febbraio 2022


OLTRE LA SALA: “Spaziotempo – guida galattica per viaggiatori” 🚀

Lunedì 28 febbraio prende il via la terza mostra del progetto Rabdomanteia“Spaziotempo – guida galattica per viaggiatori” di Holdenaccio con l’affisione di otto nuove opere di street poster art per viaggiare come (fu)turisti in un fumetto ambientato nel quartiere Carrassi.

I manifesti si sostuiranno ancora una volta alla cartellonistica pubblicitaria e ci accompagneranno nelle atmosfere dei riti quotidiani, rappresentate con riferimenti a suggestioni del passato e fantasiose immaginazioni sulla vita nel futuro, tratteggiate dalla matita dal fumettista tarantino Antonio Rossetti Holdenaccio.

La mostra, liberamente visitabile nelle strade del quartiere Carrassi, terminerà il 14 marzo p.v.

Per scoprire di più del fumetto-manifesto, vi invitiamo dal 5 marzo al 19 marzo a visitare la mostra collaterale organizzata in collaborazione con il cinema Splendor. Nel foyer della sala saranno esposte tavole di fumetti e mini-zine realizzate dai cittadini durante il laboratorio “Vignette dal futuro. Workshop di fumetto”, tenutosi lo scorso settembre a parco Gargasole, spazio di confronto tra partecipanti e artista.

L’ingresso alla mostra, libero e gratuito, sarà consentito a tutti coloro i quali indosseranno la mascherina Ffp2, nel rispetto della normativa vigente.

Partecipa all’evento!

Vi salutiamo dandovi appuntamento a sabato 5 marzo, alle ore 10.30, per inaugurare insieme a Holdenaccio la mostra collaterale presso il cinema Splendor!

 
 

Per maggiori informazioni, scriveteci a 📧 info@fillide.org.

 

Associazione Culturale Fillide promuove il progetto “Rabdomanteia” per offrire alla città un nuovo servizio culturale partecipativo di promozione della conoscenza del territorio urbano, di ricerca e produzione artistica.

Il progetto “Rabdomanteia” è vincitore dell’ Avviso Pubblico “URBIS” BA3.3.1.G del PON METRO 2014-2020.

BOSNIA EXPRESS di Massimo D’Orzi

EVENTO CINEMA SPLENDOR

21 FEBBRAIO 2022 – 19,15 e 21.00

Alle ore 21,00

presentazione con il regista Massimo D’Orzi e la montatrice Paola Traverso

Loups Garoux e Il Gigante

in associazione con Luce-Cinecittà 

Tratto liberamente dal libro “Bosnia Express” di Luca Leone – Infinito Edizioni


A 30 dalle guerre nella ex Jugoslavia, un ‘reportage poetico’ per viaggiare dentro ciò che rimane dopo l’ultimo grande conflitto europeo e tante mortali ferite: la vita

 

TRAMA

Un treno attraversa lento il cuore della Bosnia Erzegovina: Sarajevo, Tuzla, Srebrenica, Konjic, Mostar. Donne, religione, guerra, violenza, arte lanciati sullo schermo come dadi su una scacchiera o giocati alla roulette russa. In palio vita o morte, verità o menzogna. La macchina da presa indaga dietro il ritrovato ordine delle cose. Fin dove può giungere lo sguardo per conoscere? Una scuola di danza, i corridoi della facoltà di pedagogia islamica, le aule di musica rock, la collina di Medjugorjie, sono i luoghi da cui i personaggi muovono l’inchiesta. Ma come è possibile chiedere ai carnefici o alle vittime conto di un orrore? La guerra non ha un volto di donna. Non è successo niente in Bosnia Erzegovina. Niente.

NOTE DI REGIA

Si va in Bosnia per perdere i propri confini (mentali). Per acquisirne di nuovi. Vi si entra chiedendo il permesso, preoccupandosi di fare attenzione a non innervosire nessuno, di togliere le scarpe e premunirsi di lavarsi le mani e i piedi prima di entrare in moschea e in men che non si dica si finisce su quella giostra che dopo ripetuti giri ci riporta al punto di partenza.

La Bosnia è un luogo di frontiera. Ma quale frontiera? Frontiera di accesso per i musulmani in Europa? Per i cattolici spinti a Est che vorrebbero insinuarsi nelle terre storicamente governate dalla Chiesa d’Oriente? Frontiera di un’Europa che latita, frontiera d’Oriente e Occidente, di scismi ed eresie. O terra di nessuno, dei bosniaci. E basta. Lasciati soli e, talvolta, fieri di esserlo.

Il libro di Leone mi offriva la struttura su cui far scivolare i miei pensieri, le mie visioni, i miei incanti, i miei innamoramenti.

Schermito di fronte alla morte, rinascevo improvvisamente sulle note di un pianoforte toccato dalle dita di una bambina o col sorriso di una ragazza avvolta in un velo color porpora. Se la natura è neutrale le immagini non lo sono. Il primo intento era quello di indagare in quel groviglio di interessi politici, etnici, religiosi e criminali.

Bosnia Express è la terza tappa di una trilogia iniziata nel nel 2003 con ‘La rosa più bella del nostro giardino’, proseguita nel 2004 con ‘Adisa o la storia dei mille anni’, un’avventura nella notte balcanica inseguendo la danza immobile dei carretti fantasma popolati da zingari impauriti che avevano smesso di ridere.

Con Bosnia Express mi sono illuso di avere in mano il biglietto per documentare le scorribande, le innumerevoli atrocità, le complicità perpetrate a vari livelli. Ma ho finito per arrendermi di fronte ai volti di donna che mi fornivano un’altra verità. Se vuoi capire cosa è successo in ex-Yugoslavia guarda nei nostri volti. Ma la guerra non ha un volto di donna! Nel documentario, la parola, il commento, che inizialmente volevo banditi, sono stati uno strumento fondamentale per raccontare i mille interrogativi. Le immagini da sole non erano sufficienti a restituire quella complessità che percepivo alla fine di ogni giornata di riprese quando assistevo sconfitto al giudizio dei bosniaci che nemmeno tanto celatamente mi guardavano convinti di veder crollare l’ennesimo straniero giunto fin lì con tutte le buone intenzioni.

Il documentario assume di volta in volta la forma di un diario intimo alternando rappresentazione, racconto e metafora, fra tragedia, ironia e poesia legate insieme da un filo sottilissimo. 


SCHEDA FILM

con Clio Bosiglav, Eva Tomat, Amina Moćević, Nikolina Vujic, Amina Hodžić,

Sara Lazar, Kanita Focak, Jovan Divjak, Enisa Bukvić, Ansambl Iskre di Tuzla

sceneggiatura: Luca LeoneMassimo D’Orzi

fotografia: Armin Karalic

montaggio: Paola Traverso

produttore: Massimo D’Orzi

distribuzione: Luce Cinecittà [Italia]

vendite estere: Rai Com [Italia]

paese: Italia

anno: 2021

durata: 52′ – 70′

 

 

 

 

 

 

 

#INNAMORATIDELCINEMA: TORNARE AD INNAMORARSI DELLA SALA CINEMATOGRAFICA

taxi driver

#INNAMORATIDELCINEMA
L’invito dei Cinema a tornare ad innamorarsi della Sala cinematografica

Assieme ad un gruppo di esercenti cinematografici indipendenti, abbiamo voluto creare, in occasione del giorno di San Valentino, un mini spot dedicato all’amore per i Cinema.
Un atto d’amore rivolto agli spettatori, un invito a tornare ad innamorarsi dei Cinema.

L’attività diffusa su tutto il territorio nazionale, vuole richiamare l’attenzione sul piacere di gustarsi un film in una sala cinematografica.

Dal 13 di febbraio tutti i Cinema aderenti trasmetteranno lo spot sui loro grandi schermi, rievocando quel forte sentimento che lega gli spettatori alla sala e alle emozioni che da sempre si provano nel condividere il grande Cinema.

Troverete lo spot anche in testa ai film in programmazione, in questi giorni, nel nostro cinema . 

Diffonderemo in un unico post, su questo sito, quanto arriverà al nostro numero Whatsapp (3714604503)

Parliamo di video, foto, riflessioni che riguardino lo Splendor e le emozioni che vi hanno accompagnato, al ritorno nella nostra sala.

Ogni contenuto potrà essere condiviso sui vostri profili o nelle vostre storie aggiungendo gli hashtag:

#innamoratidelcinema #cinemasplendorbari

Link notizia


*IL CINEMA RITROVATO* ITALIA K2 – Riprese di Mario Fantin

— Lunedì 14: 17.00 – 19.00 – 21.00

e Martedì 15 febbraio solo alle ore 21.00 —

in collaborazione con la Cineteca di Bologna


«Abbiamo raggiunto un primo traguardo della collaborazione tra la Cineteca di Bologna e il Club alpino italiano (tramite il proprio Centro di cinematografia e cineteca) nel restauro in 4K del film Italia K2, che vuole far rivivere con immagini più pulite e splendenti l’impresa dalla spedizione italiana del 1954. Questa prima proiezione utilizza le sole riprese di Mario Fantin, il cineoperatore aggregato alla spedizione, senza il sonoro e il testo del film originale del regista Marcello Baldi» (Angelo Schena – Presidente del Centro di cinematografia e cineteca del Cai)

Nel 1954 il Club Alpino Italiano si fa carico di una grande spedizione alpinistica e ne affida l’organizzazione e la direzione al professor Ardito Desio, un geologo di fama che era già stato più volte sulle grandi montagne dell’Asia. L’obiettivo era l’ascensione del K2 (8.611 m), la seconda cime più elevata della Terra, situata nel cuore della catena del Karakorum, in Pakistan. Più volte tentata senza successo da alpinisti italiani (il Duca degli Abruzzi aveva esplorato lo sperone che oggi porta il suo nome fin oltre i 6.000 m di altitudine già nel 1909) e americani, la gigantesca montagna attendeva ancora la prima salita alla vetta.
Per giungere ai piedi della montagna, la spedizione italiana – formata da una squadra di 11 alpinisti, oltre al capospedizione, al cineoperatore Mario Fantin e a cinque scienziati – dovette affrontare una lunga marcia di avvicinamento da Skardu, la capitale del Baltistan, ai 5.000 metri del campo base, sul ghiacciaio Godwin Austen, percorrendo per gran parte del suo sviluppo il grande ghiacciaio Baltoro. In alcuni momenti del percorso, per il trasporto di attrezzature e viveri, gli alpinisti furono affiancati da circa 700 portatori baltì.
A fine maggio gli scalatori allestirono i primi campi alti sullo Sperone Abruzzi, dando inizio all’ascensione. Per due mesi, la salita richiederà lo sforzo collettivo dell’intera squadra alpinistica, la posa di nove campi (l’ultimo sopra quota 8000), la sistemazione di lunghi tratti del percorso con corde fisse e il trasporto di attrezzature, viveri e bombole dell’ossigeno a grande altitudine.

SCHEDA FILM

(Italia/1954-2021)

Montaggio realizzato nel 2021 a partire dalle riprese di Mario Fantin per il documentario Italia K2 di Marcello Baldi (Italia, 1955) per gentile concessione di Club Alpino Italiano. Selezione e montaggio a cura di Andrea Meneghelli. Testi di Albino Ferrari. Italia K2 di Baldi è stato restaurato dalla Cineteca di Bologna in collaborazione con il Centro di Cinematografia e Cineteca del CAI e il sostegno del MiC.

Musica originale di Teo Usuelli orchestrata e adattata da Daniele Furlati per gentile concessione di Michele dall’Ongaro, eseguita dall’Orchestrae dal Coro del Teatro Comunale di Bologna diretti da Timothy Brock


Per conoscere il film