Monthly Archives:novembre 2024

LE DÉLUGE – GLI ULTIMI GIORNI DI MARIA ANTONIETTA di Gianluca Jodice

— IN PROGRAMMAZIONE —

17.00

 

 

|| Lunedì 09.12 il film non verrà proiettato ||

 

|| Solo e soltanto Martedì 10.12, sempre alle ore 17.00

in VERSIONE ORIGINALE CON SOTTOTITOLI IN ITALIANO ||

 


TRAMA: Quando si parla Maria Antonietta e Luigi XVI vengono subito alla mente merletti, alte parrucche, vestiti sgargianti, Versailles oppure la ghigliottina. Tra questi due estremi, c’è un tempo che nessuno ha raccontato: i pochi mesi in cui gli ultimi re e regina di Francia con i loro due figli vennero incarcerati in un castello alle porte di Parigi, in attesa di essere giustiziati. Un tempo breve e condensato, dove tutte le maschere caddero: quella dei due reali come figure pubbliche e private e quelle della Storia che voltò definitivamente pagina. Il film, che si divide in tre atti: ‘gli dei’, ‘gli uomini’, ‘i morti’. ha una vocazione metafisica più che storica e racconta anche un’apocalisse intima. Quella dei suoi protagonisti. Luigi e Maria Antonietta entrano in prigione quasi da estranei: il loro ovviamente è un matrimonio combinato tra le due più grandi potenze europee per sancire un’alleanza politica. Lei bella, seducente, viziosa e lontana dai noiosi protocolli reali. Lui timido, privo di autorevolezza, non preparato a essere re. Due tipi più diversi era difficile immaginarseli. La rivoluzione, la prigionia, le vessazioni dei carcerieri, la morte che si avvicina cambieranno i nostri protagonisti e i loro reciproci sentimenti. Il re, prima della fine, riuscirà a guardare dentro la propria fragilità e darsi una morte da vero re, davanti allo stupore e al rispetto anche dei suoi carcerieri. Maria Antonietta passerà dallo spirito adolescente e sprezzante a quello di una madre capace di proteggere i propri figli e di una moglie presente e risoluta di fronte al suo tragico destino. È proprio per questi obiettivi che la luce, i colori, il suono dovranno smarcarsi da qualsiasi ‘automatismo’ da film storico, cercando invece una radicalità, una modernità, essendo chiamati a esprimere un punto di vista contemporaneo sui fatti del 1792 (se è vero come è vero che un film ‘storico’ parla più dell’epoca in cui è fatto che dell’epoca di cui racconta le vicende). (note di regia). Presentato come film d’apertura del Festival di Locarno 2024, ha una struttura insolita e coinvolgente che evita le tentazioni della cronaca ciarliera e mette tutti – nobili e popolo, carcerati e carcerieri, sconfitti e vincitori – di fronte alle loro responsabilità. Cronaca liberamente ricostruita dai diari di Cléry, il valletto del re che rimase con lui fino alla fine.

La_Repubblica_19_Novembre_2024


SCHEDA DEL FILM

Titolo originale: Le Déluge                                             

Nazione: Italia, Francia                                                                                           

Regia: Gianluca Jodice                                                     

Durata:  100’          

Sceneggiatura: Gianluca Jodice, Filippo Gravino     

Genere: Drammatico, Storico

Anno:  2024                                                             

Data di uscita: 21 novembre 2024                                                                         

Cast: Mélanie LaurentGuillaume CanetAurore BroutinHugo DillonTom HudsonRoxane DuranAnouk Darwin HomewoodVidal ArzoniFabrizio Rongione

Produzione: Ascent Film con Rai Cinema, in co-produzione con QUAD                                                                                      

Distribuzione: BIM Distribuzione


PICCOLE COSE COME QUESTE di Tim Mielants

— IN PROGRAMMAZIONE —

 19.00 – 21.00

 

|| Lunedì 09.12 (tutti gli spettacoli) e Martedì 10.12 alle 21.00 il film non verrà proiettato ||

 

|| Solo e soltanto Martedì 10.12, alle ore 19.00 il film verrà proiettato

in VERSIONE ORIGINALE CON SOTTOTITOLI IN ITALIANO ||


TRAMA: La storia si basa sul romanzo Piccole cose da nulla (2021) di Claire Keegan, che racconta dello scandalo irlandese legato alle Case Magdalene – istituti femminili religiosi per donne ritenute immorali – faccenda che aveva già ispirato il regista Peter Mullan per Magdalene (2002). Nel sud dell’Irlanda, a metà anni ’80, si aspettano le feste contando i risparmi e combattendo il freddo. Bill Furlong vende carbone. Quando torna in casa si lava con energia e perizia dalla sporcizia della giornata. Eppure lui è tra i pochi che non hanno paura di sporcarsi le mani, anche con gli affari di coscienza. Tra i suoi clienti ha infatti anche una Casa Magdalene. Uno dei tanti istituti femminili in funzione dal 1765 con lo scopo primario della riabilitazione delle prostitute (da cui il riferimento a Maria Maddalena), ma anche l’accoglienza delle orfane e tutte le ragazze bisognose. In realtà, come iniziò ad emergere solo nei primi anni ’90, in questi luoghi venivano perpetrate vere e proprie torture sotto il nome di “azioni di espiazione”. Le ospiti erano costrette a lavori durissimi e degradanti, punizioni, percosse e privazioni. Le suore erano legittimate dal governo irlandese che sosteneva l’esistenza di questi centri. Ciò dava loro un potere assoluto, non solo all’interno delle case, ma anche su tutto il paese dove avevano sede. Molti sapevano, nessuno faceva niente, pochissimi vedevano con i loro occhi ciò che accadeva nel segreto delle mura. Il film gioca tutto sull’attore Cillian Murphy, il dilemma al centro è pienamente nello spirito della Natività. Quando Bill incrocia lo sguardo di una delle vittime non può più essere indifferente. Si rivede in loro, sa che in passato ha rischiato di essere un bambino come quelli che camminano soli in strada, privati delle loro madri. Denunciare gli abusi o aiutare le vittime potrebbe costargli l’alienazione da tutto il paese: la povertà e la fine della scolarizzazione delle figlie. È la somma delle piccole azioni come queste, quelle agite e quelle non compiute, a costituire il totale di una vita. Film di chiaroscuri e misteri che, nella storia che racconta, ha una chiara rilevanza anche nel presente, mettendo lo spettatore di fronte all’imperativo di combattere un egoismo che pare dilagante. Film d’apertura al Festival di Berlino 2024, dove Emily Watson ha vinto l’Orso d’argento per la migliore interpretazione da non protagonista.


SCHEDA DEL FILM

Titolo originale: Small Things Like These            

Nazione: Irlanda, Belgio                                                                                           

Regia: Tim Mielants                                                 

Durata:  98’       

Sceneggiatura: Enda Walsh                                   

Genere: Drammatico

Anno:  2024                                                             

Data di uscita: 28 novembre 2024                                                                         

Cast: Cillian MurphyEmily WatsonAmy De BhrúnJoanne CrawfordEileen WalshAbby FitzIan O’ReillyCillian O’GairbhiLiadan DunleaClare DunneMichelle Fairley

Produzione: Artists Equity, Big Things Films, Wilder Content          

Distribuzione: Teodora Film


***MASTROIANNI100*** – MATRIMONIO ALL’ITALIANA di Vittorio De Sica

Lunedì 09.12: 17.00 – 19.00 – 21.00

Martedì 10.12: 21.00

  

Restaurato in 4K basato su un interpositivo 35mm stampato nel 1964 dal negativo camera, andato perso.


Recensione: Matrimonio all’italiana è titolo che ammicca, si traduce bene, ribilancia il peso dei divi: Sophia e Marcello all’apogeo della carriera, in un turbinio di Oscar e glamour. La sfida evidente è trasformare questa Loren, spettacolare e trentenne, nella consumata e drammatica Filumena. Per Mastroianni è più semplice: reinventa Domenico Soriano in chiave di gaglioffo amabile, galleggia da par suo sulla capacità di seduzione che in Eduardo era solo presunta o già sepolta. Formidabile il lavoro degli attori e con gli attori, formidabile la scenografia. Gli ambienti del dopoguerra piccoloborghese di Eduardo diventano interni cavernosi, percorsi da un senso di disfacimento. Intorno, Napoli aggiornata al 1964 appare un luogo estraneo e involgarito: e infatti qua e là si canticchiano le strofe nostalgiche di Munasterio ‘e Santa Chiara (“penz’ a Napule cum’era…”). Alla fine troviamo i due alle falde del Vesuvio, in un paesaggio grigio, in una scena che ha non poco di assurdo: due vecchi amanti, che hanno avuto tutta la vita per disgustarsi a vicenda, cedono a un improvviso quanto improbabile riaccendersi del desiderio. Eppure in questo incongruo avvinghiarsi, così smaccatamente italian-international style (Carlo Ponti produce e sorveglia), De Sica, che è artista grande non meno che lucido uomo di spettacolo, fa esplodere il senso delle eduardiane “vite scaraventate l’una contro l’altra”. (Paola Cristalli)

Marcello: “Il divertimento di De Sica come persona era incredibile…Andava diritto ai sentimenti, preciso, senza nessuna sbavatura, e poi era straordinario nella conduzione dell’attore, lo si vedeva da come riusciva a fare lavorare i bambini. Mi ricordo tutte le storie che si raccontavano sulla sua pazienza con loro, e invece ogni tanto non ce la faceva più e cominciava a urlare “Brutto figlio ‘e ‘ntrocchia, ti spedisco al correzionale”. E si può anche capire, perché tra la situazione delle due famiglie, il gioco, gli impicci della produzione, era un uomo stanco. Io lo guardavo sempre con ammirazione perché per me più italiano di così non si poteva essere, e quando dico italiano intendo il meglio…”.


Scheda del film

Titolo originale:  Marriage Italian Style                                

Data di uscita: 18 dicembre 1964

Sceneggiatura: Renato Castellani, Leo Benvenuti, Piero De Bernardi, Tonino Guerra

Soggetto: dal testo teatrale “Filumena Marturano” di Eduardo De Filippo

Regia: Vittorio De Sica                                                                

Nazione: Italia

Genere: Commedia                      

Durata:         102’             

Anno:       1964

Cast:       Sophia Loren (Filumena Marturano), Marcello Mastroianni (Domenico Soriano), Aldo Puglisi (Alfredo), Tecla Scarano (Rosalia), Generoso Cortini (Michele), Vito Morriconi (Riccardo), Gianni Ridolfi (Umberto), Marilù Tolo (Diana).

Schede cast:   Sophia LorenMarcello MastroianniAldo PuglisiTecla ScaranoMarilù ToloVito MorriconiGeneroso CortiniGiovanni RidolfiPia LindströmRaffaello Rossi BussolaVincenza Di CapuaVincenzo AitaEnza MaggiAlfio VitaLino MatteraAlberto GastaldiMara MarilliAnna Santoro

Produzione: Carlo Ponti per Compagnia Cinematografica Champion, Les Films Concordia.

Distribuzione: Cineteca di Bologna


***MASTROIANNI 100*** – DIVORZIO ALL’ITALIANA di Pietro Germi

Lunedì 02.12: 17.00 – 19.00 – 21.00

Martedì 03.12: 21.00

  

Restaurato in 4K da Cineteca di Bologna presso il laboratorio

L’Immagine Ritrovata a partire dal negativo originale


 

Trama: Sicilia di inizio anni 60. Il Barone siciliano Ferdinando Cefalù detto “Fefè” (Marcello Mastroianni) è sposato con Rosalia, una donna tanto brutta quanto insopportabile, che lo opprime con le sue continue smancerie. Fefè è innamorato di sua cugina Angela, una bellissima ragazza di 16 anni che ricambia il suo amore. Stanco di sua moglie, cerca in tutti i modi uno stratagemma per “liberarsi” di lei. La legislazione dell’epoca non permette ancora il divorzio, ma è ancora previsto il delitto d’onore secondo l’articolo 587 del codice penale. L’occasione gli si presenta quando in città arriva il pittore Carmelo Patanè (Leopoldo Trieste), che è stato un vecchio amore di Rosalia. Fefè favorisce la relazione invitando Carmelo nel suo palazzo con la scusa di affidargli il restauro degli affreschi.

Marcello: “Senza volare, senza fare cinema di ricerca, Germi raccontava storie che mica erano uno scherzo, e spingeva duro perché, per esempio, Divorzio all’italiana fu un film molto preciso, quando qui di divorzio ancora non se ne parlava proprio. E fare un film in cui si dimostrava che da noi per divorziare uno poteva solo sopprimere la moglie non era tanto facile. Anche se è errato definirlo un’invenzione, il tic del barone Cefalù l’ho inventato io. La faccenda è andata così. Germi aveva dei problemi con le gengive, quindi storceva sempre la bocca per stuzzicarsele con le labbra e la lingua. I tic, come lo sbadiglio, sono contagiosi, e così un giorno mi sorpresi a fare la sua stessa mossa, tanto che lui si urtò e mi chiese se lo stavo prendendo in giro. Mi scusai, dissi che non ne avevo nessunissima intenzione, gli spiegai come avvenivano queste cose e aggiunsi anche che avevo pensato che questo barone magari poteva avere una carie. E allora lui volle che lo rifacessi, e dopo me lo fece fare per tutto il film”.


SCHEDA DEL FILM

Titolo originale:  Divorzio all’italiana                                    

Data di uscita: 20 dicembre 1961

Sceneggiatura: Alfredo Giannetti, Ennio De Concini, Pietro Germi

Regia: Pietro Germi                                                                     

Nazione: Italia

Genere: Commedia                      

Durata:         105’             

Anno:       1961

Cast:       Marcello Mastroianni (‘Fefè’ Cefalù), Daniela Rocca (Rosalia), Stefania Sandrelli (Angela), Leopoldo Trieste (Carmelo Patanè), Odoardo Spadaro (don Gaetano Cefalù), Angela Cardile (Agnese Cefalù), Margherita Girelli (Sisina), Bianca Castagnetta (Matilde Cefalù), Lando Buzzanca (Rosario Mulè), Pietro Tordi (avvocato De Marzi).

Schede degli interpreti: Marcello MastroianniDaniela RoccaStefania SandrelliLeopoldo TriesteUmberto SpadaroAngela CardileMargherita GirelliLando BuzzancaPietro TordiLaura TomiselliUgo TorrenteAntonio AcquaRenzo MarignanoSaro ArcidiaconoBianca CastagnettaIgnazio Roberto DaidoneEdy NogaraGiovanni FassioloDaniela Igliozzi

Produzione: Franco Cristaldi per Galatea, Lux Film, Vides Cinematografica.

Distribuzione: Cineteca di Bologna


***MASTROIANNI 100***

Rassegna organizzata in collaborazione con la Cineteca di Bologna

nel centenario della nascita di Marcello Mastroianni


Il 28 settembre 1924 nasceva uno dei più grandi divi del cinema mondiale:

Marcello Mastroianni.

La Cineteca di Bologna, con il suo progetto Il Cinema Ritrovato celebra al cinema, i 100 anni di Marcello Mastroianni portando dal 7 ottobre nelle sale italiane 7 film che ripercorrono una carriera con pochi eguali.

Iniziamo dal 1954: Marcello è al fianco di Sophia Loren in Peccato che sia una canaglia di Alessandro Blasetti; nel 1958 entra nella banda più improbabile della storia del cinema, quella dei Soliti ignoti di Mario Monicelli. Nel 1960, La dolce vita di Federico Fellini consacra l’icona a livello mondiale. L’anno successivo, il 1961, Pietro Germi lo trasfigura in chiave grottesca nel suo Divorzio all’italiana. La consacrazione, se mai ce ne fosse stato bisogno, è definitiva quando presta il volto a Federico Fellini nel suo 81⁄2 del 1963. Con l’ispirazione di Eduardo e la regia di Vittorio De Sica, ritroviamo, nel 1964, Marcello e Sophia in Matrimonio all’italiana. Diversi anni dopo, nel 1977, la coppia si ritrova in una delle sue interpretazioni più toccanti, Una giornata particolare di Ettore Scola.

“Nessuno è mai stato protagonista di così tanti capolavori – racconta il direttore della Cineteca di Bologna Gian Luca Farinelli –, facendo sempre scelte coraggiose, come, ad esempio, dopo La dolce vita e 81⁄2, quando tutti lo volevano latin lover e lui, invece, scelse di inanellare una serie incredibile di film in cui è impotente, forse omosessuale, cornuto, contribuendo a creare un’immagine diversa del maschio italiano, sensibile, elegante, perdente, ironica, empatica. Forse proprio per questo non ci pare possibile che compia oggi 100 anni, perché tra tutti gli attori della sua generazione solo lui ci pare un nostro contemporaneo. È il motivo per cui abbiamo deciso di celebrarlo, non con un solo film, ma distribuendo in Italia addirittura 7 capolavori da lui interpretati”.


I FILM IN RASSEGNA

 

[7.10: 18.00 – 21.00 / 8.10: 21.00]

LA DOLCE VITA (1960)

di Federico Fellini 

[14.10: 18.30 – 21.00 / 15.10: 21.00

8 1⁄2 (1963)

di Federico Fellini

[11.11: 17.00 – 19.00 – 21.00 / 12.11: 21.00

UNA GIORNATA PARTICOLARE (1977)

di Ettore Scola

[25.11: 17.00 – 19.00 – 21.00 / 26.11: 21.00

I SOLITI IGNOTI (1958)

di Mario Monicelli

[02.12: 17.00 – 19.00 – 21.00 / 03.12: 21.00

DIVORZIO ALL’ITALIANA (1961)

di Pietro Germi

[09.12: 17.00 – 19.00 – 21.00 / 10.12: 21.00

MATRIMONIO ALL’ITALIANA (1964)

di Vittorio De Sica

[16.12: 17.00 – 19.00 – 21.00 / 17.12: 21.00]

PECCATO CHE SIA UNA CANAGLIA (1954)

di Alessandro Blasetti

 

FLOW – UN MONDO DA SALVARE di Gints Zilbalodis

 


TRAMA: Noi, gli umani, non ci siamo. Della civiltà che abbiamo creato, in questo racconto geniale di un trentenne lettone autodidatta e multitasking, restano solo le rovine. Attraverso città inondate passa l’arca (senza Noè) su cui hanno trovato rifugio un gatto e un placido capibara cui, nel corso del viaggio, si aggregheranno un lemure, un labrador e una gru. Ognuno di loro finirà per emanciparsi dagli istinti primari, il gatto per sopravvivere vincerà la paura dell’acqua, il cane dismetterà l’ostilità nei confronti dello storico nemico, il lemure cleptomane rinuncerà a qualcuno dei suoi tesori. Flow, sembra un videogioco: la struttura narrativa è la più classica del mondo videoludico, spostarsi dal punto A al punto B, attraverso sequenze che il film stesso sembra suddividere in livelli. Il protagonista di queste peripezie è non solo un piccolo gatto nero, accompagnato nel viaggio da un assortito gruppo di animali, ma anche l’acqua corrente, gli scricchiolii di legno e le voci lontane di un’umanità fantasma sono gli unici elementi uditivi che accompagnano il viaggio. Ambientato in una non ben specificata zona del Sud-Asia, invasa dall’acqua in una vera e propria inondazione biblica: non c’è un perché, né al conflitto né alla sua risoluzione, ma solo la densa atmosfera che crea le scene del cartone. Al centro di un film dai toni tanto poetici, ma altrettanto epici, non c’è tanto la paura della fine di tutto, quanto la speranza da trovare nella cooperazione fra individui. Il diluvio universale di Flow ha davvero un elemento magico – o divino, che dir si voglia -, che riguarda ben poco la realtà, ma che, in qualche modo, ci parla più da vicino. In fondo, sarebbe la speranza di tutte le generazioni più giovani avere una sorta di rito da compiere, una bacchetta da agitare per scongiurare questa imminente catastrofe e per aiutare chi di catastrofi ne ha già vissute fin troppe. Infatti, su quest’arca ci siamo tutti, ci siamo noi e non Noè, e spesso ci scordiamo che l’elemento veramente magico di quel racconto biblico è la pacifica co-esistenza di tutte le creature sulla nave: l’arca è convivenza e collaborazione, prima di essere salvezza. Il film è una meditazione sulla fragilità dell’ambiente, sul senso di comunità e sullo spirito di amicizia e fiducia, temi profondamente interconnessi dal momento che senza fiducia non può esserci amicizia, e viceversa.

Il gioiello che ha illuminato Cannes
Cinematografo, ★★★★★

Stupisce per maestria e altezza di visione
Libération

Zilbalodis va annoverato tra i più grandi
artisti dell’animazione mondiale
The Hollywood Reporter

Un’odissea spettacolare
Le Monde

Il film d’animazione sulla natura più 
innovativo dai tempi di Bambi

IndieWire

Un grande film da Oscar
Movieplayer, ★★★★★

Qualcosa di mai visto prima.
Imperdibile
Mashable


Da ogni punto di vista, FLOW–Un mondo da salvare non poteva essere altro che un film d’animazione. E poteva essere animato in modo così ipnotico solo da Zilbalodis, il solitario creatore di mondi già artefice del meraviglioso Away. Alla première del suo nuovo film a Cannes, il giovane regista lettone ha spiegato come, dopo aver passato tre anni a realizzare Away da solo, FLOW rappresenti il passaggio al lavoro solidale di una squadra, un’idea che ritroviamo nel film stesso, dove la sopravvivenza del gatto dipende dalle altre specie incontrate durante un viaggio appassionante. Da Jiji, il compagno felino di Kiki-Consegne a domicilio, a Bob, che ruba la scena in Luck, la star senza nome di questo film ha una concorrenza agguerrita da parte di altri celebri gatti neri del cinema d’animazione. Ma è difficile resistere a quegli occhi dorati o al modo in cui il protagonista di FLOW riassume tutti i tipi di comportamento più teneramente felino. (Peter Debruge,Variety)

A rischio di sembrare esagerato, c’è qualcosa nella purezza di una grande storia animata che può toccarti il cuore come nient’altro. L’accattivante secondo lungometraggio del lettone Gints Zilbalodis è quel tipo di meraviglia, un’avventura vivida e appassionante che si svolge in un mondo sull’orlo della rovina. Raccontata interamente senza dialoghi, questa storia di un gatto che si evolve dallo spirito di autoconservazione alla solidarietà con un gruppo di altri animali è qualcosa di davvero speciale. Le scelte visive sono raffinate, ma il film riesce ad essere tecnicamente sofisticato senza perdere un sapore artigianale. L’attenzione al movimento è straordinaria e i dettagli dei personaggi sono il risultato di uno studio approfondito del comportamento e della fisicità di ogni animale. La colonna sonora dello stesso Zilbalodis e di Rihards Zalupe passa da splendidi passaggi di melodia percussiva a emozionanti voli di archi, proprio come la narrazione intreccia osservazioni umoristiche e momenti drammatici. FLOW–Un mondo da salvare è un’esperienza gioiosa da vivere, ma anche una storia profondamente toccante, il lavoro di un talento unico che merita di essere annoverato tra i più grandi artisti dell’animazione mondiale. (David Rooney, The Hollywood Reporter)


SCHEDA DEL FILM

Titolo originale: Flow                                               

Nazione: Belgio, Francia, Lettonia                                                                            

Regia: Gints Zilbalodis                                             

Durata:  84’       

Sceneggiatura: Gints ZilbalodisMatiss Kaza   

Genere: Animazione, Avventura

Anno:  2024                                                             

Data di uscita: 07 novembre 2024                                                                         

Produzione: Dream Well Studio, Sacrebleu Productions, Take Five     

Distribuzione: Teodora Film


ANORA di Sean Baker

 

Film Vincitore della Palma d’Oro al Festival di Cannes 2024

Vietato ai minori di anni 14 

 


TRAMA: Il film ci parla di Anora – ma lei preferisce essere chiamata Ani – una giovane americana di origine russa esperta in lap dance che porta i clienti nei privé offrendo loro servizi extra a pagamento, che si ritrova, da un giorno all’altro, un avventore giovanissimo e ricchissimo: Yvan, un ragazzo filiforme e totalmente ‘schizzato’ tra musica, coca ed alcool. Niente farebbe pensare che sia così ricco, ma quando la giovane escort entra nella sua casa su tre piani con piscina e palestra scopre che è davvero ultramiliardario. La loro storia continua, per un po’ come un rapporto sessual-commerciale, ma poi il ragazzo si innamora o meglio si incapriccia di Anora e la sposa a Las Vegas. La ragazza poco a poco scopre che la vita quotidiana di questo adolescente è quella del figlio ultra-viziato di un oligarca russo, un ragazzino che pratica sistematicamente saturnali tra alcolici e droga. I genitori non vedono, pero, di buon occhio la relazione e mandano una piccola “squadra di intervento” a recuperare il figlio dissennato. Ani vivrà una rocambolesca e scatenata avventura ricca di sorprese e colpi di scena, alla ricerca di quello che crede essere il suo vero amore e intenzionata a non lasciarsi sfuggire il suo lieto fine, l’occasione che potrebbe dare una svolta alla sua vita. Tutta la pellicola merita di essere capita, merita di essere amata e merita di essere vista dal pubblico più ampio e vasto possibile, perché non solo è uno dei migliori film del 2024 ma è anche un film che contiene qualcosa per ogni tipo di spettatore possibile. Il film ha una onestà narrativa e sentimentale, un realismo e una così profonda “verità”, da riuscire a toccare nel profondo, senza risultare mai di maniera o forzato. È un’opera sana (cioè integra, priva di buchi nell’animo) e reale (cioè in connessione con qualcosa di vero), concepita e portata a realizzazione da persone ugualmente sane e reali. Sean Baker porta fino alle estreme conseguenze il suo discorso sulla deriva oscena del presente. Quella per cui la ricchezza è sinonimo di felicità. Racconta la morte del sogno americano, nel mondo di Baker tutto si muove e vive su quella ricerca di un’illusione alimentata da un alito di vitalità rachitica, e forgiata sui resti di un sogno distrutto.


SCHEDA DEL FILM

Titolo originale: Anora                                            

Nazione: USA         

Sceneggiatura e Regia: Sean Baker                      

Durata:  139’     

Genere: Drammatico                                               

Anno:  2024                                                             

Data di uscita: 07 novembre 2024                                                                     

Cast:  Mikey MadisonYuriy BorisovIvy WolkLindsey NormingtonKarren KaragulianRoss BrodarMark EydelshteynEmily WeiderAlena GurevichPaul WeissmanLuna Sofía Miranda

Produzione: Cre Film, FilmNation Entertainment  

Distribuzione: Universal Pictures


***MASTROIANNI 100*** – I SOLITI IGNOTI di Mario Monicelli

Lunedì 25.11: 17.00 – 19.00 – 21.00

Martedì 26.11: 21.00

  

Restaurato da CSC – Cineteca Nazionale in collaborazione con L’Immagine Ritrovata


TRAMA: Roma, Cosimo è detenuto a Regina Coeli, per il tentato furto di un’auto. Da un altro recluso viene a conoscenza della possibilità di compiere una rapina di facile esecuzione: svaligiare “la comare”, la cassaforte che si trova in una stanza dei Monti della Pietà, il Banco dei Pegni. Per accedere nella stanza basterà introdursi nell’appartamento contiguo, approfittando dell’assenza delle proprietarie, abbattendo la parete comunicante. Riacquistata la libertà, Peppe si mette a capo di una banda improbabile e pianifica l’esecuzione del colpo. La preparazione del furto è molto minuziosa e per aprire la cassaforte prendono lezioni da uno specialista scassinatore in pensione, Dante (Totò), che non può partecipare alla rapina perché sorvegliato. Inizia così l’avventura di questo gruppo di ladruncoli allo sbaraglio, certi di compiere il colpo della loro vita. 

Opera apparentemente di puro intrattenimento, ma in realtà incisiva testimonianza sulla gente rimasta tagliata fuori dal boom economico – riunisce personaggi di primissimo piano: per la sceneggiatura i migliori specialisti della commedia, Age e Scarpelli, insieme a Suso Cecchi d’Amico, il direttore della fotografia di Antonioni e di Rosi, Gianni Di Venanzo, il costumista e scenografo di Fellini, Piero Gherardi, e un musicista famoso per le sue composizioni ispirate alla musica jazz, Piero Umiliani; Mastroianni riprende un personaggio ben rodato. Con un basco in testa e un braccio ingessato, interpreta il bravo ragazzo, un po’ ingenuo che si deve occupare del bimbo perché la moglie è in prigione per contrabbando di sigarette. Non è un personaggio buffo, ma le sue reazioni maldestre fanno ridere. È lui alla fine che si prende gioco dei suoi compagni di sfortuna, gli scassinatori di casseforti incapaci di portare a termine il tentativo di rapina, a cui non resta altra alternativa che andare a lavorare”. (Jean A. Gili)


Scheda del film

Titolo originale:  I soliti ignoti                                                 

Data di uscita: 26 luglio 1958

Sceneggiatura: Age e Scarpelli, Suso Cecchi d’Amico, Mario Monicelli.

Regia: Mario Monicelli                                                                

Nazione: Italia

Genere: Commedia                      

Durata:         111’             

Anno:       1958

Cast:       Vittorio Gassman (Peppe), Totò (Dante Cruciani), Marcello Mastroianni (Tiberio), Renato Salvatori (Mario Angeletti), Carla Gravina (Nicoletta), Claudia Cardinale (Carmela), Tiberio Murgia (Michele ‘Ferribotte’), Memmo Carotenuto (Cosimo), Rossana Rory (Norma), Carlo Pisacane (Capannelle), Gina Rovere (Teresa).

Attori:  TotòVittorio GassmanMarcello MastroianniRenato SalvatoriCarla GravinaClaudia CardinaleTiberio MurgiaMemmo CarotenutoRossana RoryCarlo PisacaneGina RovereGina AmendolaLella FabriziElvira TonelliMario FelicianiMimmo PoliMario De SimoneNino MarchettiAldo TrifilettoRenato TerraRoberto SpiombiGustavo SerenaAmerigo SantarelliLisa RomeyIda MasettiMario MeniconiPasquale MisianoEdith Bruck

Produzione: Franco Cristaldi per Vides, Lux Film, Cinecittà Italiana Stab. Cinematografici.

Distribuzione: Cineteca di Bologna


I soliti ignoti è noto come caposcuola del genere caper movie.

L’idea di base del film proviene dalla novella “Furto in una pasticceria” contenuta nell’antologia “Ultimo viene il corvo” di Italo Calvino.

Claudia Cardinale, appena ventenne, diventa con la sua interpretazione una delle maggior star del cinema italiano. Durante la produzione del film era incinta.

Vittorio Gassman, secondo Grimaldi, era troppo bello ed elegante per interpretare il ruolo di di pugile, così l’attore usò un trucco molto forte e un naso finto per soddisfare le esigenze del personaggio.

Nel 1959 il film conseguì due Nastri D’Argento per la migliore sceneggiatura e per il migliore attore a Vittorio Gassman. È stato inserito inoltre nella lista dei 100 film italiani da salvare.


***30°ANNIVERSARIO*** – PULP FICTION di Quentin Tarantino

Lunedì 18.11: 18.00 – 21.00

Martedì 19.11: solo ore 21.00

 

Versione restaurata in 4K per il trentesimo anniversario dell’uscita in sala

VERSIONE ORIGINALE SOTTOTITOLATA IN ITALIANO

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Trama: Una storia composta da tre racconti distinti, in ordine non cronologico, che si sviluppano intrecciandosi in una sorta di percorso circolare, con inizio e fine al mattino e nello stesso posto, una caffetteria di Los Angeles chiamata Hawthorne Grill. Nel primo racconto troviamo una coppia di amanti rapinatori, Yolanda e Gringo, che derubano la caffetteria. La seconda scena invece è ambientata a bordo di una macchina, dove i due scagnozzi Jules Winnfield e Vincent Vega al servizio del boss malavitoso Marsellus Wallace sono in viaggio verso l’appartamento dei ragazzi che hanno rubato una valigetta di proprietà del loro capo, con l’intenzione di recuperarla e punire i ladri. Quando tornano al locale di Wallace, lo trovano in compagnia del pugile Butch, che sta ricevendo istruzioni per andare al tappeto di proposito durante il prossimo incontro. La terza scena racconta dell’appuntamento tra Vincent e Mia, moglie di Marsellus, che ha chiesto al suo uomo di portare fuori la ragazza. Prima dell’incontro, Vincent acquista dell’eroina, poi porta a cena Mia nel locale anni ’50 Jack Rabbit Slim’s, dove i due si lanciano in una gara di ballo. Tornati a casa, la serata prende una piega inaspettata quando Mia trova la droga di Vincent e va in overdose; a quel punto inizia la folle corsa di Vincent per tentare di salvarla. Queste naturalmente sono solo le ambientazioni principali e sono moltissime altre le scene che si susseguono in un crescendo di avvenimenti e colpi di scena. Un cast stellare per un titolo che ha fatto la storia del cinema degli anni Novanta. Uno dei film più citati e amati di sempre, un mix di azione, violenza e humour mai visti prima, un successo planetario che con il suo stile rivoluzionario e con il suo linguaggio originale ha consacrato Tarantino come star del cinema dopo lo strepitoso esordio con Le Iene. Il film consacrò universalmente come stile cinematografico il pulp, un genere letterario dai contenuti forti, espliciti e violenti, che si intreccia con l’horror, il grottesco e il thriller.

Sito Ufficiale


SCHEDA FILM

Titolo originale:  Pulp Fiction                            

Data di uscita: 28 ottobre 1994

Sceneggiatura e Regia: Quentin Tarantino   

Nazione: USA

Genere: Drammatico, Thriller      

Durata:         153’           

Anno:       1994

Cast: John TravoltaSamuel L. JacksonUma ThurmanHarvey KeitelTim RothBruce WillisAmanda PlummerChristopher WalkenRosanna ArquetteEric StoltzVing RhamesMaria de Medeiros

Produzione: A Band Apart, Jersey Films, Miramax Films             

Distribuzione: Cecchi Gori Distribuzione, Lucky Red


***ACEC 75*** – BUFFALO KIDS di Juan Jesús García Galocha e Pedro Solís García

 

EVENTO PER IL 75°ANNIVERSARIO

 

 

ACEC – SALE DELLA COMUNITÀ

 

Sito evento nazionale

 

Precederà la proiezione un collegamento in simulcast coi registi del film 

|| Biglietto speciale UNDER 14: 4,5€ ||


TRAMA: Mary e Tom sono due fratelli irlandesi orfani che arrivano a New York City via transatlantico nel 1886 e si ritrovano rapidamente in un selvaggio viaggio attraverso il west del paese a bordo di un treno transcontinentale chiamato “Orphan Train”, dove incontrano un nuovo straordinario e particolare amico, Nick, che cambierà per sempre le loro vite. Buffalo Kids può rappresentare un primo approccio alla diversità ed alla disabilità. Infatti, Nick è un bambino paraplegico. Quello che Mary e Tom vedono in lui è una delle tante ordinarie diversità delle quali è fatto il mondo: Nick è in grado, come tutti, di essere parte attiva dell’avventura e il viaggio che i tre intraprenderanno sarà un momento di crescita per tutti. Tanti i temi in ballo, oltre al rispetto e all’aiuto che dobbiamo avere per chi ha bisogno del nostro affetto e della nostra vicinanza: l’immigrazione, l’amicizia, l’accettazione di tutto ciò che viene visto come diverso, la famiglia, la solidarietà. Un divertente film d’avventura, un Western animato dove le avventure si susseguono a ritmo serrato e tengono sempre desta l’attenzione. Il cinema è sempre stato uno dei più importanti mezzi di comunicazione e intrattenimento al mondo, perché in grado di narrare e rappresentare storie sotto ogni punto di vista, coniugando le arti visive al racconto e alla musica. Proprio grazie alla sua potenza narrativa veniamo emotivamente coinvolti e trascinati in scenari a noi estranei. Per tale ragione il cinema è anche un potentissimo mezzo di apprendimento e strumento didattico.      I bambini e i ragazzi possono entrare in contatto con la Storia. Ma non solo! Riescono a sviluppare e maturare l’empatia verso il mondo che li circonda. Un bambino che è in grado di empatizzare con i problemi e i sentimenti dei personaggi che vede rappresentati è anche un bambino che saprà immedesimarsi nei suoi coetanei e provare rispetto verso il prossimo. Ecco perché questo non è solo un film: rappresenta l’occasione per ogni ragazzo di poter crescere e apprendere come diventare un adulto del domani, avendo rispetto per chi ha bisogno di essere aiutato e sorretto. Da vedere insieme a tutta la famiglia.


Scheda del film 

Titolo originale: Buffalo Kids                                                    

Nazione: Spagna                                                                                           

Regia: Juan Jesús García GalochaPedro Solís García        

Durata:  93’

Sceneggiatura: Jordi GasullJavier López Barreira              

Anno:  2024

Genere: Animazione, Avventura                           

Data di uscita: 31 ottobre 2024

Produzione: 4 Cats Pictures, Atresmedia Cine, CORE Animated Effects, WB. Entert. España

Distribuzione: Warner Bros. Pictures Italia