dal regista di Dallas Buyers Club, Jean-Marc Vallée
Dopo anni di vita sregolata, la dipendenza dall’eroina e il crollo del proprio matrimonio, Cheryl Strayed prende un’improvvisa decisione: tormentata dai ricordi di sua madre Bobbi (la nominata al premio Oscar Laura Dern) e senza alcuna esperienza, si lancia in un viaggio a piedi di più di mille miglia (1600 chilometri) da sola, lungo il Pacific Crest Trail (PCT, il Sentiero delle Creste del Pacifico). Wild mette in scena in modo spettacolare le sue paure e le sue soddisfazioni, in questo incredibile viaggio che la mette alla prova, la fortifica, e infine la guarisce. (fonte: filmup)
Barbecue! Basta la parola ad evocare un tavolo davanti ad una bottiglia di buon vino, le vacanze e l’atmosfera di momenti speciali. Il protagonista Antoine (Lambert Wilson) ha appena compiuto 50 anni e ha deciso che è arrivata l’ora di cambiare la propria vita! Stop alle diete ipocaloriche, alle regole e alla cautela. E’ arrivato il momento di godersi la vita con gli amici di sempre. Il nuovo film di Éric Lavaine è una commedia irresistibile e brillante sull’importanza dell’amicizia. (fonte: filmup)
Martedì 10 febbraio, ore 18.30 e ore 21.15, il Cineforum dello Splendor [info]
Questa sera, lunedì 30 marzo, al Cinema Splendor di Bari verrà proiettato Short Term 12.
L’incontro, occasione per discutere sul mondo dell’adolescenza, verrà introdotto dal prof. Paolo Ponzio, docente dell’Università di Bari, e Giancarlo Visitilli, scrittore e giornalista de La Repubblica.
SHORT TERM 12 è il nome di un luogo (casa-famiglia/centro per minori) in cui vivono alcuni ragazzi minori e i loro educatori. Il film racconta il percorso terapeutico dei ragazzi. Analizza le loro emozioni e scava nelle loro vicende personali. Anche in quelle degli operatori che in alcuni casi hanno sperimentato le stesse sofferenze dei ragazzi.
In modo emozionante e sconvolgente narra la fatica di questi ragazzi, oppressi e feriti profondamente da adulti malati e incapaci. Tutti, con l’arrivo di una nuova ragazza, sono costretti ad elaborare il proprio passato per costruire un nuovo presente.
Un cane arruffato diventa inconsapevole pretesto dell’incontro di due umanità disordinate e precarie. Morso dall’animale, Oscar (Sergio Castellitto), avvocato burbero sempre alla ricerca di spunti truffaldini, vuole trarre profitto dall’incidente e fare causa al malcapitato proprietario, Armando (Rocco Papaleo). Quando però lo scaltro avvocato scopre che Armando è in realtà un povero disgraziato appena uscito di galera dopo aver ingiustamente scontato una pena di 30 anni, l’obiettivo cambia e la posta in gioco si alza: perché non intentare una causa milionaria ai danni dello Stato?
Nel nome del riscatto, i due diventano detective alla ricerca di indizi e prove e nasce un’amicizia improbabile e divertente. Tra loro Carmen (Valeria Bruni Tedeschi), barista dall’animo sensibile con un passato insieme all’uno e un possibile futuro insieme all’altro… (fonte: filmup)
Martedì 31 marzo, ore 18.30 e ore 21.15, il Cineforum dello Splendor [info]
Scappata dagli orrori della Germania nazista, la filosofa ebreo-tedesca Hannah Arendt nel 1940 trova rifugio insieme al marito e alla madre negli Stati Uniti, grazie all’aiuto del giornalista americano Varian Fry. Qui, dopo aver lavorato come tutor universitario ed essere divenuta attivista della comunità ebraica di New York, comincia a collaborare con alcune testate giornalistiche. Come inviata del New Yorker in Israele, Hannah si ritrova così a seguire da vicino il processo contro il funzionario nazista Adolf Eichmann, da cui prende spunto per scrivere La banalità del male, un libro che andrà incontro a molte controversie.
Un film di Margarethe von Trotta. Con Barbara Sukowa, Axel Milberg, Janet McTeer, Julia Jentsch, Ulrich Noethen
Martedì 27 gennaio, ore 18.30 e ore 21.15, il Cineforum dello Splendor [info]
Angélique è una donna ultracinquantenne che passa ancora le sue notti in un cabaret dalle sfumature erotiche nella periferia di Strasburgo. Quando uno dei suoi clienti più affezionati le chiede di sposarlo, le si apre una prospettiva di vita nuova, all’insegna di quella stabilità tanto sognata quanto ritenuta irraggiungibile. Per le nozze si raduna tutta la famiglia, anche i figli che Angélique non vedeva da tantissimi anni. Dietro la sua apparente serenità, però, si cela una grande incertezza: è giusto sposare un uomo che non si ama?
I tre registi, ragazzi diplomati alla prestigiosissima accademia Fémis di Parigi, hanno unito le loro forze nella realizzazione di questo loro film d’esordio, muovendosi sulla linea che separa la finzione tout court e il documentario.
Martedì 3 febbraio, ore 18.30 e ore 21.15, il Cineforum dello Splendor [info]
S. Spivet ha dieci anni e vive in un ranch sperduto nel Montana insieme ai genitori e alla sorella Grace. T.S. Aveva un gemello, Layton, morto in un incidente con il fucile. Layton giocava a fare il cowboy, tutto muscoli e lazo. T.S. invece ha un’intelligenza superiore alla media, raccoglie dati e sperimenta. Ha inventato la macchina a moto perpetuo e ha spedito i suoi progetti. Un giorno il telefono squilla. L’istituto Smithsonian vuole conferirgli il premio Baird e T.S ora deve andare a Washington D.C. a ritirarlo. Nessuno ovviamente sa che lui è soltanto un bambino. Così, alle quattro della mattina, inizia l’avventura a bordo di un treno merci.
Lo straordinario viaggio di T.S. Spivet è un viaggio al contrario, da ovest verso est, in antitesi con il mito da frontiera americana. È un ritorno all’origine, un cammino solitario in cui il distacco dalla famiglia rigenera relazione. È un percorso spirituale, naturale processo silenzioso di accettazione della perdita. Metabolizzare l’assenza per rinascere. E riscoprirsi non solo intelletto, ritrovare in se stessi il lato mancante. Complementare.
Lo straordinario viaggio di T.S Spivet racconta un’America dimenticata, lirica e meravigliosa. Un’America sconfinata, ripresa poeticamente grazie ad una tecnica 3D sempre funzionale alla narrazione. Un mondo descritto attraverso gli occhi di un piccolo genio. E il parallelismo è facile, immediato. Un bimbo che inventa cose e un regista che crea storie. Jean-Pierre Jeunet è un artigiano, uno che si sporca le mani e, con il suo stile inconfondibile, plasma materia cinematografica. Scrive, disegna, riprende e dirige. La tecnica e la poesia si mescolano nell’unico grande obiettivo della creazione di un mondo unico, reale e immaginario. Fantasioso, appunto. Ci si trova nella favola onirica di un bimbo simile per natura ai coetanei Hugo Cabret e Pi. E i coetanei in sala, intanto, hanno accolto con lunghi applausi le divertenti avventure del piccolo genio. Non solo battiti di mani, ma boati e urla felici. Sono bambini, e sono il termometro della verità. E al Festival Internazionale del Cinema di Roma Lo straordinario viaggio di T.S. Spivet ha conquistato un po’ tutti, grandi e piccini. (fonte: mymovies)
un film di Gianni Zanasi con Valerio Mastandrea, Hadas Yaron, Giuseppe Battiston, Paolo Briguglia, Maurizio Donadoni, Filippo De Carli, Teco Celio, Camilla Martini
Enrico Giusti (Valerio Mastandrea) avvicina per lavoro dei dirigenti totalmente incompetenti e irresponsabili che rischiano ogni volta di mandare in rovina le imprese che gestiscono. Lui li frequenta, diventa loro amico e infine li convince ad andarsene evitando così il fallimento delle aziende e la conseguente perdita di migliaia di posti di lavoro.
È il lavoro più strano e utile che potesse inventarsi e non sbaglia un colpo, mai.
Ma una mattina un’auto cade in un lago e tutto cambia. Filippo e Camilla, due fratelli di 18 e 13 anni, rimangono orfani di un’importante coppia di imprenditori. Enrico viene chiamato col compito di impedire che due adolescenti possano diventare i dirigenti di un gruppo industriale d’importanza nazionale. Dovrebbe essere il caso più facile, il coronamento di una carriera, ma tutto si complica e l’arrivo inatteso della fidanzata straniera di suo fratello rende le cose ancora più difficili. In realtà sarà il caso che Enrico aspettava da tanto tempo, quello che cambierà tutto, per sempre. (fonte: filmup.it)
Da giovedì 26 novembre, 17.00 | 19.00 | 21.15 [info]
un film di Francesco Ghiaccio con Marco D’Amore, Giorgio Colangeli, Matilde Gioli
Casale Monferrato, 2011. Eduardo e Luca sono padre e figlio, ma si sono persi da tempo. Una telefonata improvvisa li rimetterà drammaticamente l’uno davanti all’altro, e questa volta, entrambi lo sanno, non avranno una seconda occasione. Intorno a loro si agita l’intera città, in cerca di riscatto alla vigilia della prima grande sentenza sull’amianto. Il bisogno di dar voce a chi non l’ha mai avuta e l’amore per una ragazza daranno a Luca la forza per rinascere, lottare, raccontare una storia fatta di dolori e gioie quotidiane, di ricordi che tornano per farti del male o salvarti per sempre.
La sceneggiatura di Un posto sicuro è firmata da Francesco Ghiaccio e Marco D’Amore: “In calce alla prima pagina – racconta D’Amore – abbiamo voluto scrivere la frase delle madri di Plaza de Mayo: l’unica battaglia che non si vince è quella che si abbandona. E noi questa battaglia non l’abbandoniamo. Perché il posto sicuro del titolo sia un riparo non solo per il corpo ma anche per l’anima“.
Da giovedì 3 dicembre, unico spettacolo 17.15 [info]
Il film racconta dodici anni nella vita di Tomas, uno scrittore americano in piena crisi creativa: la sua relazione con Sara, una ragazza dolce e convenzionale che poco capisce del suo mondo interiore; quella con l’editrice Ann e sua figlia Mina; il difficile rapporto con la scrittura, il successo critico e il riconoscimento intellettuale; il legame misterioso e indissolubile con la bellissima Kate, giovane madre di due bambini che vive negli spazi sconfinati del lago Ontario. (fonte: filmup)
Da giovedì 24 settembre, 18.30 | 20.30 | 22.30 [info]