CINEMA SPLENDOR

#PASOLINI100 – EDIPO RE

Lunedì 09 maggio: 17.00 – 19.00 – 21.00

Martedì 10 maggio: solo ore 21.00


TRAMA 

La tragedia di Sofocle reinventata alla luce di Freud, il primo film dove Pasolini si misura con il Mito classico, per evocare, in modo visionario e onirico, la propria autobiografia. Il poeta-regista cala la storia di Edipo in una dimensione barbarica e allucinata, dove Ouarzazate e altri luoghi del Marocco ‘diventano’ Corinto e Tebe e la Grecia antica viene trasfigurata nella dimensione onirica del deserto e nell’estrosa raffinatezza dei costumi di Danilo Donati. La tragedia è incorniciata da un dolente prologo, ambientato nel Friuli dell’infanzia dell’autore e da un epilogo in cui Edipo, ramingo e cieco, ritorna nella Bologna dove Pasolini è nato e infine nel “mare d’erba” delle sue origini di poeta in un Friuli ricostruito, ‘per analogia’, in Lombardia. Pasolini prende le distanze dalla rappresentazione teatrale e imposta il viaggio di Edipo attraverso pochissime parole e molte immagini, utilizzando la grammatica cinematografica per fare passare la sua sofferente visione del mondo. Il prato verde dell’incipit con la luce di chi apre per la prima volta gli occhi sul mondo, il pallore sensuale della madre Giocasta che rincorre le amiche in un gioco innocente, la lucida previsione del cieco Tiresia (Julian Beck del Living Theatre), lo spietato rigore di Creonte (Carmelo Bene) mentre attorno si moltiplicano i cadaveri degli appestati ed Edipo che tramuta in scoppi di ira la sua incapacità a comprendere gli eventi. Più si arrovella e si dibatte, più ad Edipo continua a sfuggire qualcosa di importante, di esiziale.

Avevo due obiettivi nel fare il film: il primo, realizzare una sorta di autobiografia assolutamente metaforica, quindi mitizzata; il secondo, affrontare tanto il problema della psicoanalisi quanto quello del mito. Ma invece di proiettare il mito sulla psicoanalisi, ho riproiettato la psicoanalisi sul mito. Eppure mi sono tenuto molto libero, ho seguito tutte le mie aspirazioni e i miei impulsi. Non me ne sono negato nemmeno uno. Questa è stata l’operazione fondamentale di Edipo re. Il risentimento del padre nei confronti del figlio è qualcosa che ho avvertito più distintamente della relazione tra madre e figlio, che non è un rapporto storico, ma puramente interiore, privato, fuori della storia, anzi metastorico, quindi ideologicamente improduttivo. Mentre ciò che determina la storia è il rapporto di amore e odio tra padre e figlio. Io ho sentito l’amore per mia madre molto, molto più profondamente, e tutto il mio lavoro ne è stato influenzato.


SCHEDA DEL FILM

Classificazione: +14 (Violenza – Turpiloquio)         

Genere: Drammatico

Durata:  104′       

Anno:  1967

Soggetto/Sceneggiatura: Liberamente ispirato a Edipo Re ed Edipo a Colono di Sofocle

Cast:   Silvana Mangano (Giocasta), Franco Citti (Edipo), Alida Valli (Merope), Carmelo Bene (Creonte), Julian Beck (Tiresia), Luciano Bartoli (Laio), Ahmed Belhachmi (Polibo), Pier Paolo Pasolini (il Gran Sacerdote), Giandomenico Davoli (pastore di Polibo), Ninetto Davoli (Anghelos).

Produzione:  Alfredo Bini per Arco Film

Distribuzione:   Cineteca di Bologna                                                                                                                            

Data di uscita: 7 settembre 1967