CINEMA SPLENDOR

#PASOLINI100 – APPUNTI PER UN’ORESTIADE AFRICANA

Lunedì 03 ottobre: 17.30 – 19.15 – 21.00

Martedì 04 ottobre: solo ore 21.00

Versione Originale restaurata in 4k dalla Cineteca di Bologna

La proiezione è preceduta da un contributo video di Marco Antonio Bazzocchi, critico letterario e saggista


TRAMA: Dalla Tanzania all’Uganda, Pier Paolo Pasolini percorre l’Africa cercando i corpi e i luoghi per un film in forma di ‘film da farsi’, liberamente ispirato alla trilogia dell’Orestiade di Eschilo. L’Africa, che negli anni Sessanta stava dolorosamente uscendo da secoli di colonialismo, è vista da Pasolini come lo spazio di un processo di metamorfosi dal mondo arcaico alla modernità, dove l’irrazionalità primigenia deve coesistere con il “nuovo mondo della ragione”. È la voce dello stesso Pasolini a guidare lo spettatore in un itinerario filmico che assume una natura eterogenea e ‘impura’ di saggio per immagini, analisi antropologica e diario di viaggio, con squarci visionari e poetici. Le immagini girate dal poeta-regista sui “silenzi profondi e paurosi” dell’Africa si confrontano a violente sequenze documentarie sulla guerra del Biafra, a un esperimento musicale con Gato Barbieri “nello stile del jazz”, a brani di rituali primitivi funebri o gioiosi.

Nel corso della lavorazione di Appunti per un film sull’India, Pasolini progettò di allargare il discorso sui temi della religione e della fame e sui problemi dei paesi del Terzo Mondo, girando episodi che rappresentassero alcune realtà, come quelle dei paesi africani, dei paesi arabi, dell’America Latina e dei ghetti neri nordamericani.  Tale progetto si rivelò di impossibile realizzazione, anche per difficoltà di produzione. Rimasero ampi spezzoni di pellicola, gli Appunti per un poema sul Terzo Mondo e la sceneggiatura de Il padre selvaggio (1962) , in seguito pubblicata nel 1975 da Einaudi.

Parlando con Jean Duflot di questa ipotesi di un film sul Terzo Mondo  [Pier Paolo Pasolini. Il sogno del centauro, Roma 1983, ora in Saggi sulla politica e sulla società,a cura di W. Siti e S. De Laude, “Meridiani” Mondadori, Milano 1999, p.1509], Pasolini precisò: «Questo è un progetto che non ho mai abbandonato del tutto. Anzi, credo proprio di tenerci molto. In quale forma poi lo realizzerò ancora non lo so bene. […] Quel film dovevo girarlo in diversi paesi del Terzo Mondo […] Era quindi una sorta di documentario, di saggio…. Non lo potevo concepire che in questa forma. Ma allora a chi lo avrei destinato, se non alle poche élites politicizzate che si interessano ai problemi del Terzo Mondo? Per estendere questo pubblico prevedibile, avrei dovuto fare un film “giornalistico”. È difficile trattare un argomento del genere in tutta tranquillità, sia sul piano ideologico che politico. Penso che ai marxisti ufficiali certe verità non sarebbero state del tutto gradite. Anche i contestatori a loro volta vi avrebbero trovato materia di controversia».

Se il film nella sua interezza non vedrà mai la luce, Pasolini girò però per la televisione italiana un documentario di sessantatre minuti, Appunti per un’Orestiade africana, del quale dirà Moravia: «[…] è uno dei più belli di Pasolini. Mai convenzionale, mai pittoresco, il documentario ci mostra un’Africa autentica, per niente esotica e perciò tanto più misteriosa del mistero proprio dell’esistenza, coi suoi vasti paesaggi da preistoria, i suoi miseri villaggi abitati da un’umanità contadina e primitiva, le sue due o tre città modernissime già industriali e proletarie. Pasolini “sente” l’Africa nera con la stessa simpatia poetica e originale con la quale a suo tempo ha sentito le borgate e il sottoproletariato romano».

Scheda della Cineteca di Bologna


SCHEDA DEL FILM

Classificazione: Per tutti

Genere: Documentario                                       

Durata:         73′                     

Anno:       1970

Soggetto/Sceneggiatura: Pier Paolo Pasolini                

Commento: Pier Paolo Pasolini.

Fotografia: Pier Paolo Pasolini, Giorgio Pelloni, Mario Bagnato, Emore Galeassi.

Montaggio: Cleofe Conversi.

Musica: Gato Barbieri, eseguita da Gato Barbieri (sax), Donald F. Moye (batteria), Marcello Melio (basso) e cantata da Yvonne Murray e Archie Savage.

Produzione:  Gian Vittorio Baldi per IDI Cinematografica.

Distribuzione:   Cineteca di Bologna                     

Data di uscita: 29 novembre 1975