CINEMA SPLENDOR

*IL CINEMA RITROVATO* MULHOLLAND DRIVE di David Lynch

— Lunedì 15 novembre 18.00 – 21.00 / Martedì 16 novembre solo ore 21.00 — 

in collaborazione con la Cineteca di Bologna

Versione originale restaurata con sottotitoli in italiano


Miglior film del 21° secolo in un sondaggio della BBC. È entrato nella classifica di “Sight & Sound” dei migliori 100 film della storia del cinema (unico titolo degli anni Duemila insieme a In the Mood for Love). 

Mulholland Drive compie vent’anni e per l’occasione torna al cinema in una nuova edizione 4K, per farci immergere ancora (o per la prima volta) nell’irresistibile immaginario di un film letteralmente infinito, nel mistero di una dimensione enigmatica dove i ruoli si invertono, ogni ordine logico è fallace, la realtà vacilla. 

Mulholland Drive è un puzzle ammaliante e perturbante sullo sfondo di una Hollywood fabbrica di sogni e incubi. Premiato a Cannes e candidato agli Oscar per la miglior regia, David Lynch conduce Naomi Watts, Laura Harring e noi spettatori nell’oscurità della notte e dell’ambiguità, lungo il crinale tra reale e onirico, noir e mélo, dramma e commedia, in un labirinto ipnotico e avvolgente che ad ogni nuova visione svela interpretazioni, illuminazioni e dettagli inediti. Perché vedere o rivedere Mulholland Drive al cinema, nel buio della sala, è sempre una prima volta: un’esperienza unica, immersiva e totalizzante.

(Mulholland Drive USA/2001) di David Lynch (145′)
TRAMA

Hollywood. I due autisti di una Cadillac nera, che viaggia lungo Mulholland Drive, minacciano con una pistola la donna bruna che è sull’auto con loro. Improvvisamente la vettura viene travolta da un’altra auto e l’unica sopravvissuta al terribile incidente è la donna che, però, perde la memoria. Questa, assumendo il nome di Rita, si rifugia impaurita nell’appartamento della bionda Betty, una giovane attrice dall’aria ingenua appena arrivata a Los Angeles. Betty comincia ad aiutare Rita a svelare il mistero sulla propria identità. Nel frattempo: un uomo è spaventato a morte dai propri incubi; un regista, Adam Kesher, viene costretto da due uomini e da uno strano cowboy ad affidare il ruolo della protagonista del suo prossimo film ad una misteriosa attrice, Camilla; un killer maldestro semina vittime. Durante le loro ricerche, Rita e Betty scoprono il cadavere di Diane. Le due donne, dopo essere diventate amanti, vanno a vedere uno spettacolo teatrale, a seguito del quale entrano in possesso di una scatola blu. Aperta la scatola, i personaggi si scambiano di ruolo: Betty diviene Diane e Rita diviene Camilla. Diane è innamorata di Camilla la quale, però, preferisce il regista Adam. Diane allora paga un killer per uccidere la sua ex amante. Dalla scatola blu fuoriescono, miniaturizzati, i due vecchietti che avevano accolto con entusiasmo Betty all’aeroporto di Los Angeles. I due spaventano Diane, e la inducono al suicidio. Si torna al teatro, e lì un attore pronuncia la parola: “Silenzio”.

LE PAROLE DI LYNCH

“Mulholland Drive è iniziato come un episodio televisivo pilota dal finale aperto. Io amo le storie in divenire e nella soap opera c’è qualcosa di fantastico, perché potrebbe davvero andare avanti all’infinito. La Tv via cavo non aveva i soldi per qualcosa di questo genere. A un certo punto, la ABC television ha finanziato il progetto principalmente perché avevamo già fatto Twin Peaks con loro, avevo scritto una sceneggiatura di Mulholland Drive, e ne sembravano contenti. Durante la realizzazione niente andò storto, fu magnifico. Niente indicava che si sarebbe verificato un disastro quando due responsabili esecutivi della rete visionarono il pilota montato e finito. Mi giunse voce che a loro non era piaciuto il ritmo e che non erano interessati. Ma nessuno mi ha chiamato e detto nulla.” […] “Io abito vicinissimo alla Mulholland drive e la faccio molto in auto. È veramente una strada misteriosa, selvatica in diversi punti. Ha due corsie, è piena di curve, si sente che è una vecchia strada. Se ci guidi di notte è come volare in cima al mondo. Se ne percepisce l’antichità, anche se naturalmente è stata sistemata nel corso degli anni. Ma si percepisce la paura, percepisci la storia di Hollywood su quella strada.” (Autori delle interviste: Scott Macaulay di “Filmaker magazine” (anche produttore di GummoSalvare la facciaOff the black – Gioco forzato), Christian Divine, Jay Leno (NBC television), “Movieline”, “Urban Cinefile”). 

APPROFONDIMENTI

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