
TRAMA: Candidato dalla Giordania come miglior film internazionale agli Oscar 2026, inizialmente, si sarebbe dovuto girare in Palestina, ma la guerra di Gaza costrinse la troupe a evacuare due settimane prima della data di inizio prevista e la produzione fu invece trasferita a Cipro, Grecia e Giordania. La storia è ambientata in Cisgiordania, nel 1988. Un adolescente palestinese si unisce con determinazione alle proteste locali contro i soldati israeliani. Improvvisamente la scena si blocca e, con fervore e angoscia dipinti sul volto, la madre si rivolge a noi – testimoni dei capitoli bui del secolo scorso e di questi giorni – per iniziare a raccontare la storia di tre generazioni di una famiglia sradicata, a partire dal 1948, quando le organizzazioni paramilitari sioniste espulsero più di 700.000 palestinesi dalle loro case. Una cronaca epica della lotta di una famiglia per rimanere unita e preservare la propria dignità di fronte alle forze d’invasione israeliane, che abbraccia gli ultimi 80 anni della storia della Palestina. Una condivisione del significato di “identità palestinese” raccontato con saggezza ed emozione che tocca il cuore intensamente. C’è un dolore che non si racconta con le immagini della guerra, ma con le ferite che lascia dentro le case di chi la vive. Dabis sceglie proprio questa via: non mostra carri armati, non indugia sulle battaglie, ma ci accompagna nelle dinamiche di una famiglia palestinese di tre generazioni, in cui ogni gesto quotidiano diventa memoria, resistenza e perdita, nonché la necessità di una fuga, di scegliere se proteggere la propria casa o la propria famiglia. È qui che il film si rivela, perché non racconta soltanto una storia individuale, ma la metafora viva di un popolo legato a una terra che diventa sempre più lontana. È quindi nei conflitti generazionali che Dabis inserisce i grandi interrogativi: quanto del passato deve rimanere nelle mani dei figli? E fino a che punto si può restare in un luogo che non ti riconosce più? Oltre gli interrogativi che accompagnano pubblico e protagonisti, con forza, chiarezza e un amore impossibile da schiacciare, la Dabis si rivolge ai suoi ricordi, realizzando così un’opera che trascende i confini e la definizione cinematografica, per andare a colpire menti e cuore di chi guarda e vive il nostro tempo.
Titolo originale: All That’s Left of You
Distribuzione: Officine UBU
Nazione: Cipro, Germania
Genere: Drammatico
Sceneggiatura e Regia: Cherien Dabis
Anno: 2025
Durata: 145’
Data di uscita: 18 settembre 2025
Cast: Cherien Dabis, Saleh Bakri, Adam Bakri, Mohammed Bakri, Maria Zreik, Hayat Abu Samra, Dominik Maringer
Produzione: AMP Filmworks, Displaced Pictures, Nooraluna Productions, Pallas Film, Red Sea
Film Fund, Twenty Twenty Vision Filmproduktion GmbH, ZDF/Arte

